Addio alla croce celtica di Acca Larentia: in municipio avanzata proposta per rimuoverla
A meno di dieci giorni dalle celebrazioni di Acca Larentia, lo scorso 7 gennaio 2024, arriva in municipio la proposta da parte dei consiglieri del Partito Democratico del VII Municipio per chiedere di cancellare la croce celtica dipinta sulla piazza che occupa quattro numeri civici, davanti alla sede storica del Movimento Sociale Italiano e il murale che si trova al lato dell'ingresso e che la Prefettura neghi, a partire dal prossimo anno, lo svolgimento della manifestazione del 7 gennaio.
Il presidio, come ogni anno, è stato chiamato per ricordare le tre morti di Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni. Dopo l'incontro istituzionale con il gruppo di rampelliani di Fratelli d'Italia, lo stesso vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, il governatore della regione Lazio Francesco Rocca e l'assessore capitolino alla Cultura, sono arrivati centinaia di militanti di estrema destra e hanno alzato il braccio destro teso, urlando: "Presente".
La proposta in municipio
La proposta è approdata in municipio insieme a quella di vietare totalmente anche le celebrazioni di Acca Larentia: ogni anni, oltre al raduno di centinaia e centinaia di persone, porta anche migliaia di manifesti nella zona, insieme a "scritte sui muri che riportano palesi richiami alle simbologie fasciste e messaggi sovversivi". Proprio per queste ragioni, il presidente del municipio, Francesco Laddaga, è chiamato "ad interloquire con il Sindaco e la Giunta di Roma Capitale".
Le celebrazione del 7 gennaio 2024
Anche quest'anno l'appuntamento non è mancato: centinaia di persone in divisa nera hanno presidiato la zona, con l'immancabile saluto a braccio teso per celebrare il quarantaseiesimo anniversario. Stavolta, però, sono finite al vaglio degli agenti della Digos le immagini riprese dalle telecamere. In particolare è emerso che sarebbero 15 le persone indagate per i saluti romani e apologia del fascismo.
La proposta condivisa dall'Anpi
La proposta era partita dalla sezione Anpi della provincia di Roma che l'aveva avanzata da tempo e che, come ogni anno, è tornata alla ribalta dopo il 7 gennaio 2024. "L’ostentazione di saluti romani avvenuta ancora una volta ieri in via Acca Larentia, ci porta di nuovo a ribadire che non è accettabile il ripetersi di tali atti di apologia del fascismo prendendo a pretesto tragici avvenimenti – scrivevano l'8 gennaio 2024, all'indomani del presidio fascista, in una nota – Abbiamo inoltre tra le altre cose più volte chiesto alle Autorità la rimozione del simbolo fascista impresso sul condominio", precisavano.