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Addio a Mira il cane bagnino, il conduttore Luigi: “Amava il mare, si tuffava ed era felice”

Mira, il cane bagnino, è stata la protagonista di cinque salvataggi in mare sulle coste del Lazio, ed è morta per un tumore. Il suo conduttore Luigi a Fanpage.it: “Trovava sempre la strada migliore per riportarmi a riva”.
A cura di Rosario Federico
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Mira insieme al suo conduttore Luigi
Mira insieme al suo conduttore Luigi

Mira era un cane labrador protagonista di cinque episodi di soccorso sulle spiagge del Lazio, una lunga "carriera" da bagnino, ricordata soprattutto per il salvataggio di otto bambini davanti alla costa di Sperlonga nell'estate del 2021 e gli interventi tra Montalto di Castro e Tarquinia.

Fanpage.it ha intervistato il conduttore di Mira, Luigi, che ha raccontato com'era il suo carattere, alcuni aneddoti che ricorda del tempo trascorso insieme, com'è stata addestrata e soprattutto quanto sia importante la figura del cane bagnino in spiaggia, anche in vista dell'inizio della nuova stagione balneare. Mira, della Scuola Italiana Cani Salvataggio (Sics), è morta a otto anni ad inizio aprile 2024, da tempo aveva un tumore.

Mira e il suo conduttore Luigi durante una passeggiata in montagna
Mira e il suo conduttore Luigi durante una passeggiata in montagna

Come reagiva Mira quando vedeva una persona che rischiava di annegare in mare?

Un cane da salvataggio non fiuta il pericolo, reagisce allo stato d'animo del suo proprietario. Quindi, se ero teso perché dovevo intervenire con il mare mosso, sentiva la mia adrenalina e cominciava ad agitarsi anche lei. Gli interventi di salvataggio sono tutti guidati, ovviamente, dal conduttore umano. In totale ne abbiamo fatti cinque. Il primo anno di servizio di Mira, nell’estate del 2019 a Ostia, abbiamo salvato alcune persone, che erano andate oltre gli scogli. È stato il nostro primo intervento insieme.

Com'era il rapporto che avevi con Mira?

Mira è stata presa in un allevamento amatoriale. Inizialmente non pensavamo di addestrarla, era un cane casalingo a tutti gli effetti. Aveva bisogno di un controllo particolare: era molto esuberante, attiva, e dato che mio padre era già brevettato alla Scuola Italiana Cani di Salvataggio, mi è venuto naturale andare a informarmi su questa scuola. L’addestramento l’abbiamo fatto noi in famiglia, perché è un lavoro quotidiano. Poi sono arrivato ad essere anche istruttore alla scuola, proprio per la passione che mi è sfociata in questo ambito. I labrador sono cani da caccia, quindi Mira era contenta se passava una giornata in mia compagnia in montagna. Ogni volta puntava il naso a terra e cercava piste. Le piacevano tutte le situazioni che la incuriosivano, di cose buffe da raccontare ce ne sono tante. Ad esempio soprattutto i primi tempi insieme, ogni pozzo d’acqua era il suo, si tuffava immediatamente ed era molto felice. Aveva un approccio all’acqua innato.

Perché è importante la presenza del cane in un salvataggio con il bagnino sulle spiagge?

La presenza del cane da salvataggio è importante per una motivazione in particolare: riportarci a riva come se fosse un motore, ha diciamo una capacità che è quella di cercare sempre la strada migliore. Quindi anche se è una strada più lunga, un pò per istinto, un po' perché sente la corrente con le zampe, loro cercano sempre la strada praticata di meno. Nel Lazio siamo una cinquantina di coppie brevettate, 300 in tutta Italia. Noi siamo volontari, durante la vita quotidiana facciamo altri lavori e riusciamo a coprire soltanto i weekend.

Come si addestrano le unità cinofile per operare su ogni mezzo di soccorso e in ogni situazione?

Durante l’anno si stabiliscono delle strategie per presidiare determinate spiagge in base alla quantità di volontari che ci sono. La scuola che ha un centro cinofilo in cui si inizia l’addestramento non solo in acqua ma anche sulla terraferma: quando andiamo in spiaggia il cane non deve dare fastidio e non deve rubare i palloni, i gelati ed altre cose dai bagnanti. Siamo bagnini tradizionali, ma ogni anno dobbiamo sostenere un brevetto di salvataggio che rilascia la Sics in convenzione con la Guardia Costiera e serve per garantire che l’unità cinofila abbia mantenuto durante l’anno le performance per poter poi stare sulle spiagge.

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