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Ad Ariccia il capolavoro perduto di Caravaggio, mai esposto al pubblico: la mostra a palazzo Chigi

A Palazzo Chigi ad Ariccia la mostra sulla ‘Presa di Cristo’, il capolavoro perduto di Caravaggio. Un’opera affascinante e dalla storia travagliata.
A cura di Enrico Tata
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Un capolavoro di Caravaggio mai esposto al pubblico, dalla storia travagliata ma affascinante. Si tratta della ‘Presa di Cristo' o ‘Cattura di Cristo' e sarà al centro di una mostra all'interno del Palazzo Chigi di Ariccia, visitabile dal 14 ottobre 2023 al 14 gennaio 2024. Gli orari: 10,00-13,00 / 15,00-18,00 con chiusura il lunedì. Il costo del biglietto è di 5 euro.

L'esposizione è a cura dell'architetto e storico dell'arte Francesco Petrucci, uno dei massimi esperti del Bernini e del Barocco Romano. La ‘Presa di Cristo' è un dipinto inedito e mai esposto al pubblico dopo il restauro. Spiega l'architetto Petrucci: "Si tratta sicuramente dell'opera più complessa e anche più travagliata della produzione privata di Caravaggio nel periodo romano. Si tratta di un'opera che fu pagata da Ciriaco Mattei nel 1603 a Caravaggio, che l'aveva realizzata nel 1602. L'opera ha un'illustre provenienza, perché arriva dalla collezione Ruffo di Calabria, prima di confluire nell'attuale collezione privata dell'antiquario e collezionista Mario Bigetti. Fu esposta soltanto una volta nel 1951 nella grande mostra di Milano su Caravaggio ma poi non è stata più vista".

La storia di questo quadro, come detto, è davvero travagliata. Intanto ci sono almeno due versioni (forse tre) di questa opera: quella esposta ad Ariccia, quella conservata a Dublino e una esposta ad Odessa, forse dubbia. Il quadro di Palazzo Chigi è stato acquistato nel 2003 dall'antiquario Bigetti, che riconosce subito la mano di Caravaggio. E in effetti molti studiosi confermano che si tratta di una delle versioni autografe di questo quadro. Nel 2004 comincia però una lunghissima vicenda giudiziaria per attribuire l'effettiva proprietà dell'opera che si è conclusa soltanto nel 2022, con il riconoscimento delle ragioni di Bigetti.

Ma anche la storia della copia di Dublino è molto complicata. Una giovane studiosa romana scoprì in un archivio della famiglia Mattei (che commissionò l'opera) alcuni documenti sull'opera, il quadro scomparso della ‘Cattura di Cristo' (raffigura Gesù baciato da Giuda e circondato da soldati). Quel quadro fu trovato a Dublino, in una casa di Gesuiti e poi, dopo essere stato autenticato, fu esposto nella National Gallery di Dublino. La storia è al centro di un fortunato saggio che si chiama ‘Il Caravaggio perduto'.

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