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Acqua abbandonata fuori dal supermercato, sequestrate 4mila bottiglie potenzialmente pericolose

Il rischio è quello del deterioramento della plastica e, di conseguenza, del rilascio di sostanze potenzialmente dannose per l’organismo nell’acqua destinata alle tavole dei clienti.
A cura di Enrico Tata
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Decine di casse d'acqua, quattromila bottiglie ammassate all'esterno di un supermercato della provincia di Frosinone. Stipate al di fuori dell'esercizio commerciale e quindi esposte sia al sole e ai suoi effetti che ai repentini cambi di temperatura. Una disposizione che è vietata dalle regole.

Per questo i carabinieri del Nas, Nucleo Antisofisticazione e Sanità, hanno disposto il sequestro di tutte le bottiglie trovate all'esterno del supermercato. I militari erano impegnati questa mattina in una serie di controlli presso diversi negozi della provincia di Frosinone per verificare la corretta conservazione degli alimenti.

Come detto, le regole sulla conservazione vietano di lasciare alimenti e, in questo caso, l'acqua in balia degli agenti atmosferici. Il rischio è quello del deterioramento della plastica e, di conseguenza, del rilascio di sostanze potenzialmente dannose per l'organismo nell'acqua destinata alle tavole dei clienti.

Al legale responsabile dell'esercizio commerciale è stata elevata una sanzione amministrativa da 2mila euro. Tutte le bottiglie sequestrate sono state distrutte.

In ordine alla conservazione dell'acqua minerale il D.M. del 20 gennaio del 1927 (non abrogato) sancisce all'articolo 47 che "l’acqua minerale, specialmente se conservata in bottiglie, deve essere tenuta al riparo della viva luce e da sorgenti di calore". Questo, ovviamente, per evitare "modificazioni nella sua composizione naturale". L'acqua minerale, quindi, deve essere conservata all'ombra e lontano da fonti dirette di calore, per evitare che subisca alterazioni dovute agli agenti atmosferici.

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