Accusato di vendere il figlio di 2 anni, la nonna difende Amedeo: “Gli vuole bene, lo dimostreremo”
Siamo ad Ardea, sul litorale sud di Roma, tra Torvaianica ed Anzio. Qui vive Amedeo, il giovane di 19 anni accusato di aver offerto suo figlio di poco più di due anni per prestazioni sessuali in cambio di denaro sulla spiaggia di Ostia, lo scorso 26 luglio. Amedeo vive con la sua famiglia e la compagna, Samanta 18 anni, in un'ampia casa con giardino. Sono villette abusive, nate nel boom edilizio sul litorale romano, dove la famiglia rom vive da molti anni. La coppia, giovanissima, abita qua sotto l'occhio di tutta la famiglia.
Qui incontriamo la nonna di Amedeo, che ci apre la sua casa, dove si trovano molti bambini figli dei suoi tanti nipoti, per far vedere come il contesto dove il minore viveva. Mostra le stanze da letto e il soggiorno, la cucina e la dispensa piena, i giochi dei bambini. Certo, qui ricchi non ce ne sono, ma neanche la miseria più nera. La donna rispedisce al mittente le accuse contro il nipote: "È il suo unico figlio, sta sempre con lui, gli vuole tanto bene. Il bambino sta bene con il papà e le mamma".
La dinamica dei fatti: la ricostruzione della nonna di Amedeo
Ma allora cosa è successo? Perché Amedeo si trova a rispondere di un'accusa tanto infamante? È qui che la vicenda si fa ingarbugliata e piena di buchi. Quando il giovane viene fermato (come mostra un video che circola sui social network ed è stato diffuso anche da alcuni mezzi d'informazione) indossa solo degli slip e ci vuole l'intervento di diversi militari della guardia di finanza per riuscire a bloccarlo nonostante sia mingherlino, appare in stato di estrema agitazione. Secondo quanto ricostruito dalla donna il ragazzo viaggiava in auto sul Grande Raccordo Anulare con il figlio quando è rimasto coinvolto in un incidente.
I dubbi e domande ancora aperte
Non avendo i documenti dell'auto a deciso di fuggire a piedi e di abbandonare la vettura. Una circostanza questa confermata dagli inquirenti e dai carabinieri, che citofonano a casa cercando il giovane e notificando un atto attorno alle 15.30. A quel punto tutta la famiglia si allarma ma dell'arresto ancora non sanno nulla. La nonna dell'uomo e bisnonna del bambino racconta che il ragazzo avrebbe pagato uno sconosciuto 150 euro per un passaggio alla sua abitazione ad Ardea, ma che questo lo avrebbe lasciato prima per strada proprio nei pressi dove è stato fermato. Può aver questo generato un equivoco sulla ‘vendita' del minore? Questo è ancora tutto da stabilire, così come la condotta dell'uomo e come dal Raccordo sia arrivato ad Ostia. Perché Amedeo appariva in slip e il bambino in pessime condizioni? Secondo la donna il piccolo avrebbe fatto la cacca e la pipì nei vestiti che indossava, così il padre lo avrebbe pulito e vestito con i suoi rimanendo in mutande. E ancora il 19enne era sotto l'effetto di stupefacenti?