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Accusato di aver ucciso Serena sulla Nomentana, chiede di patteggiare 2 anni: richiesta respinta

L’uomo è accusato di aver provocato l’incidente nel quale Serena Greco perse la vita lo scorso 23 ottobre 2020. Sarebbe passato con il rosso, travolgendo la donna.
A cura di Natascia Grbic
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I giudici del tribunale di Roma hanno respinto la proposta di patteggiamento avanzata dai legali di C. L., il 32enne accusato di aver ucciso Serena Greco in un incidente stradale lo scorso 23 ottobre 2020. Gli avvocati avevano proposto una pena a due anni di reclusione, che non è stata ritenuta congrua dai giudici di piazzale Clodio. La prossima udienza è stata fissata per il 13 dicembre: l'imputato potrà avanzare comunque la richiesta per il rito abbreviato.

Per la morte di Serena Greco è indagato anche un altro uomo, alla guida di una macchina anch'essa coinvolta nell'incidente. Si tratta di un uomo che però sarà giudicato con un procedimento diverso da quello di C. L.

"Mi sembra il minimo – ha detto a Il Messaggero Alessandro D'Agostino, il marito di Serena Greco – Ora spero che ci sia giustizia per un fatto così grave e che la pena sia adeguata".

Serena Greco è morta il 23 ottobre 2020 mentre procedeva col suo scooter su via Nomentana, in direzione di piazza Sempione. All'incrocio con via Spallanzani si è scontrata con la moto guidata dal 32enne C. L., schiantandosi violentemente a terra. Per lei non c'è stato nulla da fare: immediata la corsa con l'ambulanza in ospedale, ma le ferite erano troppo gravi. Serena Greco è morta poco dopo, lasciando nella disperazione più totale la sua famiglia e chi la conosceva.

Secondo le prime ricostruzioni dell'incidente, il 32enne accusato di omicidio stradale viaggiava in sella alla sua moto in una corsia vietata alle moto a circa ottanta chilometri orari. Sarebbe inoltre passato con il rosso, travolgendo la donna. Anche un'altra macchina è stata coinvolta nell'incidente ma per l'uomo alla guida, come detto, si è aperto un altro procedimento.

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