Accusato di aver truffato la mamma di Valeria Marini per 335 mila euro: a processo
Era il 2018 quando Gianna Orrù, madre della showgirl Valeria Marini, è caduta vittima della truffa del produttore cinematografico Giuseppe Milazzo. Il quarantesettenne si era presentato alla madre del noto volto televisivo come operatore del trading online e le aveva proposto un piano finanziario di criptovalute, "monete virtuali" utilizzate sempre più spesso negli ultimi anni. Prendendo in considerazione l'idea e valutandone il potenziale di guadagno piuttosto alto, Gianna Orrù ha acconsentito alla proposta di Milazzo. Prima ha provveduto a versargli via bonifico grandi somme di denaro, per un totale di 335 mila euro, poi, indirizzata dallo stesso Milazzo, si è messa in contatto con Andrea Valerio Inturri, presentato come trader finanziario. Non vedendo alcun risultato dall'investimento, alla richiesta di restituzione del denaro, Milazzo non ha più risposto. La donna aveva conosciuto il suo truffatore proprio tramite la figlia che, ovviamente, non poteva immaginare le sue cattive intenzioni.
Il processo solo nel 2023
Era tutta una truffa: l'investimento, il guadagno e, a quanto pare, anche il trader, quello presentato come Andrea Valerio Inturri, era una persona fittizia. Oggi sono passati tre anni dalla truffa alla madre di Valeria Marini da parte di Giuseppe Milazzo, il quale adesso è stato rinviato a giudizio: il processo che lo vede accusato della truffa aggravata dei 335 mila euro alla donna si terrà nella giornata del 22 gennaio del 2023. Ciò vuol dire che le resta ancora più di un anno di attesa prima di ricevere risposte: questo preoccupa molto Gianna Orrù che, nel frattempo, ha compiuto 81 anni. La donna ha espresso tutto il suo rammarico subito dopo aver ascoltato la decisione del giudice dell'udienza preliminare: il dubbio che non riesce a risolvere riguarda il motivo per cui sono stati predisposti tempi così lunghi anche per lei che non è più giovanissima.