Accusato di aver rubato 500mila euro a Paolo Calissano: nuove accuse per l’avvocato Matteo Minna

Nuove accuse per Matteo Minna, l'avvocato e amministratore di sostegno di Paolo Calissano accusato di aver sottratto all'attore circa mezzo milione di euro. Minna, oltre a dover rispondere di peculato aggravato, falsità ideologica e falsa perizia, adesso è accusato anche di omissione d'atti d'ufficio. L'ipotesi di reato gli è stata contestata dal pubblico ministero Francesco Cardona Albini durante l'udienza preliminare.
Matteo Minna, che era finito anche agli arresti domiciliari, per anni è stato uno dei più cari amici oltre che amministratore di Paolo Calissano, l'attore genovese morto per un mix di antidepressivi il 29 dicembre 2021. Secondo l'accusa Minna avrebbe approfittato dello stato depressivo di Calissano e delle sue dipendenze, per prelevare dal suo conto corrente circa 500mila euro. L'attore, che già si trovava in una condizione di fragilità estrema, avrebbe quindi deciso di uccidersi – secondo quanto ricostruito dal pubblico ministero – anche perché ridotto sul lastrico e incapace di saldare i suoi debiti. Minna è accusato di aver sottratto soldi non solo a Calissano, ma anche ad altre persone: in particolare una donna con dipendenze, e altre tre persone.
I legali difensori di Matteo Minna, Enrico Scopesi e Maurizio Mascia, hanno sollevato eccezioni di nullità e chiesto, in subordine, il giudizio abbreviato condizionato all'audizione di sei testimoni. Nel caso in cui la giudice decidesse di respingere la richiesta, hanno chiesto il proscioglimento. Il 31 marzo e l'11 aprile sono previste le repliche delle parti, dopodiché la gip deciderà se accogliere le richieste della difesa o rinviare Minna a giudizio.
Paolo Calissano è stato un noto attore e conduttore televisivo. Fu trovato privo di vita nella sua abitazione, stroncato da un mix di farmaci antidepressivi. Inizialmente si pensò a un incidente, ma le indagini hanno fatto propendere più per il gesto volontario. Nel 2005, Calissano fu condannato a quattro anni di reclusione da scontare in una comunità per tossicodipendenti con l'accusa di cessione di stupefacenti dopo la morte di una donna per overdose di cocaina nella sua abitazione. Da allora l'attore non si è mai più ripreso.