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Accoltellamento nel carcere di Viterbo: tra i detenuti il camorrista Massimo D’Agostino

La polizia penitenziaria indaga sull’accoltellamento tra due persone che si è verificato all’interno del carcere di Viterbo, nel quale è rimasto coinvolto anche Massimo D’Agostino.
A cura di Alessia Rabbai
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Un'immagine dell'interno del carcere di Viterbo (Immagine di repertorio)
Un'immagine dell'interno del carcere di Viterbo (Immagine di repertorio)

Violenza nel carcere Mammagialla di Viterbo, dove due detenuti si sono accoltellati lo scorso fine settimana, tra sabato 23 e domenica 24 luglio. Tra le persone coinvolte spicca il nome di Massimo D’Agostino, quarantaquattro anni, originario di Castellammare di Stabia e ritenuto in rapporti con il clan locale D'Alessandro. A riportare l'accaduto stamattina è stata la testata locale Internapoli. Trapelata la notizia della lite, non sono ancora chiari i motivi che l'hanno provocata, sui quali indagano gli agenti della polizia penitenziaria.

Chi è Massimo D'Agostino

Massimo D'Agostino ha trascorso quattro anni da latitante a partire dal 18 agosto del 2013, ora si trova nella casa circondariale del capoluogo dell'Alto Lazio ed è assistito dall'avvocato Luigi Poziello. Nove anni fa, si trovava recluso nel carcere di Taranto in Puglia, quando ha approfittato di un permesso premio che gli era stato concesso per far perdere le proprie tracce e non è più rientrato in carcere. Si è dato alla fuga e si è rifugiato in un posto dov'era convinto che nons arebbe stato scoperto. Gli agenti della Polizia di Stato al termine di complesse indagini lo hanno individuato dopo lunghe ricerche e raggiunto a Torre Annunziata, dove si trovava nascosto. Su di lui pendono precedenti per omicidio, associazione mafiosa, estorsione ed altri reati.

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