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Accesso a sanità per persone fragili, lanciato progetto ‘San Bartolomeo’ al Gemelli Isola Tiberina

il progetto San Bartolomeo, presentato oggi, ha l’obiettivo di ampliare e facilitare l’accesso ai servizi sanitari per le persone con particolari fragilità.
A cura di Enrico Tata
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È stato presentato oggi, nella sede dell'ospedale Gemelli Isola Tiberina il progetto San Bartolomeo, che ha l'obiettivo di ampliare e facilitare l'accesso ai servizi sanitari per le persone con particolari fragilità. La prima fase del progetto è stata avviata già a gennaio e da allora più di 170 pazienti provenienti da 30 Paesi nel mondo hanno avuto accesso a visite di Ginecologia, Ostetricia, Senologia e Odontoiatria. Il progetto è stato organizzato in collaborazione con la Comunità di Sant'Egidio e con Deloitte e Fondazione Deloitte e si fonda, spiegano gli organizzatori, "sui principi guida del diritto alla salute, l’equità nell’accesso alle cure, l’inclusione sociale e la solidarietà. L’obiettivo è quello di poter offrire ulteriori servizi clinico-assistenziali e aumentare la platea dei beneficiari".

“Il progetto San Bartolomeo vuole essere l’espressione chiara dei valori di umanità, accoglienza e ospitalità che, da sempre, muovono coloro che operano nell’ambito della sanità cattolica, proprio perché sono alla base della missione che, nel corso dei secoli scorsi, ha portato numerosi e illuminati (ma direi anche coraggiosi) cattolici ad impegnarsi per creare e gestire strutture di cura e assistenza ai malati", ha dichiarato Paolo Nusiner, Presidente dell’Ospedale Gemelli Isola Tiberina. “L’iniziativa nasce proprio con questa ambizione e, in tale contesto, si è rivelata fondamentale la collaborazione con due partner d’eccellenza come la Comunità di Sant’Egidio e Deloitte, con cui condividiamo uno dei principali valori che guida il progetto, ovvero quello dell’inclusione sociale".

Presente al lancio dell'iniziativa anche il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, che ha dichiarato: "Il progetto San Bartolomeo è un esempio positivo di un impegno che risponde al crescente bisogno di accogliere coloro che sono fragili e di prendersi cura di loro con umanità senza temere di percorrere strade nuove e avendo il coraggio di mettersi insieme per fare rete".

Parolin ha inoltre ricordato che più volte Papa Francesco si è espresso sul "ritorno della povertà di salute", "che sta assumendo in Italia proporzioni importanti: ci sono persone che per scarsità di mezzi non riescono a curarsi e per i quali anche il pagamento di un ticket è un problema. Con questo orizzonte di attenzione è stato accolto da voi questo invito del Papa al nuovo accompagnamento, assicurando un'attenzione e una cura integrale che non trascuri anche l'assistenza spirituale e religiosa dei malati, delle loro famiglie e degli operatori perché anche questo risponde alle caratteristiche di una sanità cattolica".

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