Acca Larentia, indagini chiuse: 30 militanti di CasaPound rischiano il processo per il saluto romano
La Procura di Roma ha chiuso le indagini relative al saluto romano effettuato lo scorso 7 gennaio durante la commemorazione per Acca Larentia. Sono trenta gli indagati, tutti appartenenti all'organizzazione di estrema destra CasaPound, che rischiano di andare a processo per la violazione delle leggi Mancino e Scelba. In questi giorni, inoltre, sono state notificate nuove denunce ai militanti di CasaPound, sempre per lo stesso saluto romano.
A intervenire sulla questione è stata anche la Corte di Cassazione. Gli ermellini hanno precisato che per valutare se i trenta abbiano effettivamente commesso un reato, bisognerà "che il giudice accerti in concreto alla stregua di una valutazione da effettuarsi complessivamente, la sussistenza degli elementi di fatto (esemplificativamente, tra gli altri, il contesto ambientale, la eventuale valenza simbolica del luogo di verificazione, il grado di immediata, o meno, ricollegabilità dello stesso contesto al periodo storico in oggetto e alla sua simbologia, il numero dei partecipanti, la ripetizione insistita dei gesti, ecc.) idonei a dare concretezza al pericolo di ’emulazione’ insito nel reato secondo i principi enunciati dalla Corte costituzionale".
Le indagini sono state condotte dalla Digos e dal Nucleo informativo dei Carabinieri. Inizialmente dai vari filmati che sono circolati in rete erano state identificate circa 150 persone, molte delle quali appartenenti anche a gruppi di estrema destra provenienti da fuori regione. Ogni anno, infatti, in occasione dell'anniversario di Acca Larentia, sono centinaia le persone che vengono da tutta Italia per partecipare alla commemorazione. Si tratta del principale appuntamento della destra neofascista italiana, che si ritrova davanti la sede storica dell'Msi all'Appio, dove è ancora oggi visibile un'enorme celtica nera disegnata in strada.