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Acca Larentia e piazza dei Mirti, 15 persone indagate per saluti romani e apologia del fascismo

Sono cinque gli indagati per Acca Larentia e dieci per i fatti di piazza dei Mirti. Tutti gli indagati sono accusati di aver fatto il saluto fascista alzando il braccio.
A cura di Enrico Tata
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Sono quindici le persone indagate per apologia del fascismo dalla procura di Roma. Sono tutte accusate di aver fatto il saluto romano nell'ambito di due commemorazioni: quella di Centocelle, dove circa dieci attivisti di estrema destra si sono riuniti per la commemorazione di Alberto Giaquinto, e quella di Acca Larentia, che si è tenuta al Tuscolano lo scorso 7 gennaio. Sono cinque gli indagati per Acca Larentia e dieci per i fatti di piazza dei Mirti. Tutti gli indagati sono accusati di aver fatto il saluto fascista alzando il braccio. Entrambe le informative da cui sono partite le indagini sono state inviate alla procura di Roma dagli investigatori della Digos della questura della Capitale.

Nei giorni scorsi i poliziotti avevano proceduto all'identificazione di circa 150 persone che hanno partecipato alla commemorazione di Acca Larentia. A piazza dei Mirti, come scritto, erano presenti soltanto dieci persone.

I saluti romani rappresentano "un'offesa che si fa a quelle vittime, che meriterebbero un diverso approccio a distanza di più di 40 anni", ha dichiarato il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, all"Aria che tira' su La7. Si tratta "di una strumentalizzazione che svilisce e offende quelle vittime", ha aggiunto.

Ieri il ministro aveva dichiarato, in merito alla commemorazione di Acca Larentia: "La questura di Roma ha trasmesso alla competente autorità giudiziaria una prima informativa di reato, contestando il delitto di apologia del fascismo a carico di cinque esponenti di CasaPound, individuati tra i partecipanti, cui seguiranno ulteriori comunicazioni all'esito del riconoscimento e identificazione degli ulteriori convenuti alla manifestazione".

Per quanto riguarda piazza dei Mirti, la commemorazione si riferisce ai fatti di sangue avvenuti il 10 gennaio 1979, giorno in cui Alberto Giaquinto, studente al terzo anno del liceo scientifico Peano, fu ucciso da un poliziotto. In compagnia di altri militanti del Fronte della Gioventù, il ragazzo stava manifestando per ricordare il primo anniversario della strage di Acca Larentia.

In via Acca Larentia, quartiere Tuscolano di Roma, furono uccisi tre militanti del Movimento Sociale Italiano il 7 gennaio 1978. Persero la vita Franco Bigonzetti, Stefano Ciavatta e Stefano Recchioni.

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