Abusi sulla figlia 16enne della ex compagna: condannato a 5 anni e 8 mesi
Cinque anni e otto mesi di reclusione. È la condanna che ieri, martedì 20 dicembre, i giudici di primo grado del Tribunale di Viterbo hanno stabilito nei confronti di un uomo di quarant'anni, accusato aver intrattenuto rapporti sessuali con una minore. I fatti si sarebbero consumati nel territorio del Viterbese. Vittima la figlia sedicenne della ex compagna. Per il pubblico ministero l'uomo avrebbe intrattenuto rapporti sessuali con l'adolescente, approfittando della sua "inferiorità psichica". Per l'uomo l'accusa aveva chiesto una condanna a dodici anni per violenza sessuale aggravata dalla relazione di parentela e dall'età della vittima, ma il giudice ne ha riconosciuti poco meno della metà. A difendere l'imputato gli avvocati Luigi Mancini e Marco Valerio Mazzatosta, mentre le parti civili dall'avvocata Daniela Fieno.
Secondo quanto ricostruito in sede d'indagine i fatti risalgono al periodo del lockdown, dunque durante la primissima fase dell'emergenza sanitaria da Covid-19 che due anni fa ha messo in difficoltà il sistema sanitario nazionale. Per la Procura l'uomo ha intrattenuto con la figlia della compagna un rapporto sessuale completo. Avrebbe infatti approfittato dell'assenza della ex, che non era in casa, per approcciarsi fisicamente a lei, baciandola e palpeggiandola. Sottoposto alla misura cautelare dell'allontanamento dalla casa famigliare e del divieto di avvicinamento. A sostegno dell'accusa ci sarebbero i risultati della perizia genica chiesta dal Tribunale di Viterbo, che hanno confermato la presenza del Dna del quarantenne sulla biancheria intima della ragazza. L'imputato è finito a processo ora dovrà rispondere delle accuse a proprio carico. Nel frattempo la ragazza è diventata maggiorenne.
