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Abusi su minori mascherati da giochi: educatore a processo per violenza sessuale

Organizzava giochi che coinvolgevano adolescenti, ma mascheravano abusi. Un educatore sociale è finito a processo per violenza sessuale.
A cura di Alessia Rabbai
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È finito a processo e dovrà rispondere di violenza sessuale un educatore sociale, accusato di aver abusato di sei adolescenti tra Roma e provincia. Il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Roma lo ha rinviato a giudizio. In realtà i casi di abusi sarebbero dieci, ma il gup ha disposto l'invio degli atti di quattro a Velletri. L'uomo è stato arrestato a giugno del 2023 e da allora si trova in carcere, a seguito dell'inchiesta partita dalle denunce dei genitori delle vittime, assistite dall’avvocato Alessandro Tomassini.

Gli abusi nascosti nei giochi tra educatore e adolescenti

I fatti contestati all'imputato risalirebbero al 2020, vittime dei presunti abusi sarebbero almeno dieci adolescenti, di età compresa tra i quattordici e i diciotto anni. Le indagini sull'educatore sociale sono partite dalle denunce dei genitori dei ragazzi, che hanno notato comportamenti strani nei loro figli, i quali si sono aperti e confidati con loro. L'educatore li palpeggiava e costringeva ad avere rapprti sessuali, in alcuni casi sono stati completi.

Abusi sessuali che erano mascherati da giochi: come riporta Il Corriere della Sera l'educatore avrebbe invitato i giovani a a fare il gioco dell’oca, un noto gioco da tavola con dadi e pedine, che devono avanzare su un tabellone fino al traguardo. In questo caso però il gioco prevedeva che l'educatore si posizionasse al centro, mentre gli alunni avrebbero dovuto toccarlo sotto la pancia.

Si è approfittato delle vittime, anche seducendole

In alcuni casi gli abusi sessuali si sarebbero consumati proprio a casa dell'educatore. Per la Procura l'educatore si sarebbe approfittato delle sue doti caratteriali e del ruolo che ricopriva nei confronti dei ragazzi per spingerli ad avere rapporti intimi. Fino ad arrivare proprio a sedurli. Uno dei ragazzi ha spiegato: "A me piaceva, mi ha tanto aiutato". Ora l'uomo, finito a processo, dovrà rispondere delle accuse a proprio carico.

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