Abusi sessuali sulla colf: a processo anziano avvocato. La donna in aula: “Avevo paura licenziamento”
Protagonista della vicenda una giovane domestica di nazionalità filippina, che ha denunciato un noto avvocato romano per abusi sessuali. Secondo il racconto della donna, le attenzioni e le pesanti avance sarebbero iniziate già nel giorno del colloquio, per poi farsi sempre più insistenti nei mesi successivi. La giovane ha deposto ieri in aula, raccontando i diversi episodi di abusi di cui è chiamato a rispondere l'anziano avvocato di 72 anni, non tralasciando nulla di quanto costretta a subire nei mesi da quel datore di lavoro che secondo quanto emerge pensava non di pagare una dipendente ma di aver comprato una schiava. Violenze fisiche e psicologiche, compresa la pretesa che si sottoponesse al test per l'Hiv, che ora dovranno però essere dimostrate.
La donna in aula: "Quel lavoro mi serviva"
Dalla sua deposizione – riportata oggi dalle pagine romane del Corriere della Sera – emerge come la giovane donna avrebbe atteso a denunciare per paura di perdere il lavoro e per vergogna, ma alla fine non ce l'ha fatta più e, tramite il "Soccorso Rosa" si è infine recata in commissariato a denunciare le violenze e il processo.
La linea difensiva dell'avvocato
Intanto l'avvocato ha rispedito al mittente ogni addebito, dichiarandosi completamente estraneo ai fatti ha reso anche delle dichiarazioni spontanea al pm. La difesa dell'uomo ha puntato tutto sulla mancata di riscontri delle intercettazioni portate in aula, e sul fatto che la donna avrebbe rifiutato un lavoro fuori Roma, che rappresenterebbe la prova che non ci sarebbe stata da parte sua nessuna stretta necessità che la costringeva a subire senza denunciare il suo datore di lavoro dal quale riceveva da quanto risulta 900 euro mensili.