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Abusi sessuali sui nipoti, lo zio: “Il mostro non sono io, è lui che mi ha denunciato”

Un uomo di 69 anni è accusato di abusi sessuali sui nipoti minorenni. Di fronte agli inquirenti le sua difesa choccante: “Ma lui non ha avuto nessun danno, la denuncia uno la fa se ha un danno”.
A cura di Redazione Roma
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È accusato di abusi sessuali su minore, in particolare di violenza sessuale nei confronti dei nipoti. Così un uomo di sessantanove anni è stato denunciato dopo il racconto del nipote adolescente, che ha raccontato di come l'uomo lo avrebbe costretto ad avere rapporti sessuali. Interrogato dalla pm Maria Gabriella Fazi invece di mostrare contrizione per quanto accaduto, se l'è presa con il nipote: "Il mostro non sono il mostro è lui perché la denuncia non la doveva fare". L'uomo pretendeva insomma di lavare i panni sporchi in famiglia: "Mi hai mandato in galera, ma che sono un criminale?", ha apostrofato il nipote.

Le parole dell'uomo sono raccontate oggi sulle pagine romane del quotidiano la Repubblica. Secondo l'accusa, basata sulle testimonianze in sede protetta dei nipoti minorenni, avrebbe costretto il nipotino a subire atti sessuali, per proporgli un rapporto sessuale vero e proprio. La sorella più piccola non avrebbe subito molestie fisiche, ma si sarebbe più volte spogliato completamente di fronte alla dodicenne con l'esplicito intento di mostrargli le parti intime.

«Sì, mio nipote mi ha toccato, gliel’ho chiesto io. Non so perché gliel'ho chiesto, lo so che è sbagliato. Ma lui non ha avuto nessun danno, la denuncia uno la fa se ha un danno", ha insistito l'uomo argomentando di fronte agli inquirenti. I fatti si sarebbero svolti tra il 2016 e il 2020. Fratello e sorella rimanevano spesso con il fratello maggiore della madre. La donna sarebbe stata convinta che si trovavano al sicuro con lui, non immaginando cosa subissero in quella casa. Il ragazzino ha trovato infine la forza di raccontare tutto dopo l'intervento degli insegnanti che, resisi conto che qualcosa non andava, assieme alla dirigente scolastica hanno deciso di contattare la famiglia per capire cosa stesse accadendo. Alla fine, con il sostegno di uno specialista, il ragazzo si è aperto e si è arrivati alla formalizzazione della denuncia. Ascoltata anche la sorella più piccola ha raccontato dei comportamenti dello zio.

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