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Abusata alla stazione Termini, il racconto della ragazza: “Mi ha morso e ha provato a strangolarmi”

“Mi ha dato un calcio e mi ha tirato nel palazzo, poi mi ha preso a morsi e ha provato a strangolarmi”, il racconto della ragazza violentata sabato scorso in via Principe Eugenio.
A cura di Beatrice Tominic
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"Mi mordeva sul viso, ha morso i miei denti: li ho lavati per tutta la notte. Mi stringeva le mani sul collo come per strangolarmi": sono queste le parole della ragazza aggredita in via Principe Eugenio, a pochi passi dalla stazione Termini, nella serata di sabato 22 aprile a il Messaggero.

La ragazza, una 20enne, stava andando ad un appuntamento con un amico, ma lungo la strada si è trovata faccia a faccia con il suo aggressore, un 38enne cittadini bengalese, che l'ha trascinata in un palazzo e ha tentato di stuprarla.

"Ho sentito chiudersi il portone, ho pensato è finita – ha continuato la ragazza – Poi ho iniziato ad urlare". Le grida della 22enne sono state sentite dai residenti del palazzo che hanno immediatamente allertato le autorità: il 38enne è stato arrestato e oggi si trova in carcere.

Cosa è successo nella sera di sabato 22 aprile

Aveva seguito la posizione che le era stata inviata tramite Whatsapp e si è ritrovata davanti al portone sbagliato: la 20enne si sarebbe dovuta incontrare con alcuni amici nei pressi fra la stazione Termini e piazza Vittorio. Era appena scesa dal treno, quando si è messa a camminare verso il luogo dell'appuntamento, ma a poco più di una decina di metri prima è stata costretta a fermarsi: "Mi trovavo intorno al civico 32 quando un uomo davanti al portone, mi ha sferrato un calcio e mi ha portata all'interno dell'androne del palazzo: indossava una camicia celeste con uno stemma, sembrava il portiere di un bed and breakfast – ha ricordato – Poi mi ha riempito di calci e mi ha sbattuto contro il muro".

L'aggressione alla studente

Una volta spinta a terra in un angolo, l'uomo si è posizionato sopra alla ragazza: "Prima ha provato a strozzarmi, mi toccava dappertutto. Poi ha messo una mano nel borsello: ho avuto paura avesse un coltello o un'arma. Ha continuato a mordermi, non sono mai stata così spaventata in tutta la mia vita". Nel frattempo, impietrita, la ragazza è riuscita soltanto ad urlare: "Un signore era andato a trovare i genitori anziani che vivono nel palazzo, mi ha sentita urlare ed è sceso", ha continuato a spiegare la ragazza.

L'intervento della polizia

Visti arrivare i residenti, che hanno chiamato la polizia, l'aggressore si è rifugiato in un appartamento al piano terra, dove probabilmente viveva: "Mi sono sembrati minuti infiniti, lunghissimi, prima dell’arrivo degli poliziotti. Non sono andata in ospedale, gli agenti mi hanno aiutato a disinfettare le ferite. Poi sono andata in albergo, per tranquillizzarmi, ma ho tremato tutta la notte".

Ha immediatamente sporto denuncia: "È pericoloso, viveva lì, ma ha anche provato a scappare – ha dichiarato in conclusione – Quella è una zona: già lo scorso novembre un ragazzo mi ha seguita e minacciata con un coltellino per dei soldi. Non voglio più tornarci". Appena il giorno dopo, 23 aprile, nella stessa zona è stata violentata una turista spagnola di 22 anni.

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