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Abusa di alcune pazienti: medico della Asl di Rieti condannato a 2 anni e 8 mesi

Il direttore generale della Asl di Rieti, Marinella D’Innocenzo, ha commentato con queste parole il pronunciamento dei giudici, arrivato proprio oggi, lunedì 8 marzo, giornata internazionale delle donne: “Credo che la sentenza emessa dal Tribunale di Rieti sia il modo migliore per ricordare che nonostante le conquiste sociali, economiche e politiche che ci sono state in questi anni, continuano a perdurare le discriminazioni e le violenze sulle donne”.
A cura di Enrico Tata
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Un medico ha abusato di due giovani pazienti e per questo oggi è stato condannato a due anni e otto mesi. I fatti risalgono a quattro anni fa, tra il 31 ottobre e il 5 novembre del 2017. Protagonista della vicenda è un medico della Asl di Rieti in servizio presso il punto di Primo Intervento della Casa della Salute di Magliano Sabina. Stando a quanto si apprende, l'uomo aveva messo in atto nei confronti di due giovani donne "gravi condotte di violenza sessuale nell'esercizio delle sue funzioni". Il medico è stato quindi denunciato e sospeso, con la Asl di Rieti che, vista la gravità delle accuse, si è costituita parte civile nel processo.

La Asl di Rieti: "Primo pensiero va alle vittime delle violenze"

Oggi, come anticipato, è arrivata la sentenza: il dottore è stato condannato a 2 anni e 8 mesi e al pagamento dei danni. Il direttore generale della Asl di Rieti, Marinella D'Innocenzo, ha commentato con queste parole il pronunciamento dei giudici, arrivato proprio oggi, lunedì 8 marzo, giornata internazionale delle donne: "Credo che la sentenza emessa dal Tribunale di Rieti, il cui verbale mi è stato recapitato proprio in queste ore in cui si celebra la Giornata internazionale della donna sia il modo migliore per ricordare che nonostante le conquiste sociali, economiche e politiche che ci sono state in questi anni, continuano a perdurare le discriminazioni e le violenze sulle donne. Una brutta storia ci ha toccato da vicino, un fatto gravissimo che giustamente è stato condannato. Il mio primo pensiero va alle vittime delle violenze e degli abusi, che purtroppo nessuna sentenza potrà mai risarcire, ma anche ai tanti operatori della nostra Azienda che ogni giorno svolgono il proprio lavoro con professionalità e umanità. Le azioni di una sola persona, non devono minare la fiducia dei cittadini verso l'Istituzione, ma ci devono impegnare e far riflettere, sulla necessità di affrontare il fenomeno della violenza sulle donne, vera emergenza sociale e civile del nostro Paese”.

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