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Abusa della figlia minorenne: “Se resti incinta, devi dire che il bimbo è del tuo fidanzato”

Avrebbe abusato della figlia non ancora maggiorenne. A denunciare quanto accadeva mentre la mamma era al lavoro, la ragazza: “Diceva che mi avrebbe uccisa se lo avessi raccontato a qualcuno”.
A cura di Beatrice Tominic
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Immagine di repertorio
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Avrebbe violentato la figlia non ancora maggiorenne: con questa accusa è finito sul registro degli indagati un uomo di 41 anni, di professione operaio metalmeccanico del frusinate a seguito della denuncia della ragazza. "Diceva che mi avrebbe uccisa se ne avessi parlato con qualcuno. E che se fossi rimasta incinta, avrei dovuto dire che era successo con il mio fidanzato", ha raccontato. Le indagini, come riporta l'edizione locale de il Messaggero, si sono chiuse qualche giorno fa ed è arrivato l'avviso di garanzia.

Gli abusi sulla figlia minorenne

I fatti sarebbero avvenuti nell'aprile del 2022, nel frusinate. L'uomo avrebbe approfittato dei turni notturni della moglie, che lavorava fuori casa, per avvicinarsi alla ragazzina. All'inizio, con la scusa di abbracciarla, le avrebbe messo le mani dentro i vestiti e l'avrebbe palpeggiata nelle zona intime. Poi l'avrebbe costretta a rapporti sessuali di diversa natura.

All'inizio la ragazza piangeva. Lui l'avrebbe insultata e offesa, fino a minacciarla di morte se avesse raccontato ciò che subiva a casa in assenza della madre. Secondo quanto ricordato dalla ragazza, le avrebbe messo le mani al collo e prima delle violenze le avrebbe fatto bere alcolici per intontirla.

"Devi dire che è stato il tuo fidanzato"

"Se resti incinta, devi dire che è stato lui", le avrebbe detto il padre, riferendosi al fidanzato della ragazza. Lo aveva cominciato a frequentare poco prima dell'inizio delle violenze. Ed è stato proprio a lui che ha raccontato quanto succedeva in casa. Dopo averne parlato, si è convinta a denunciarlo, raccontando quanto accaduto alle forze dell'ordine che hanno aperto le indagini. All'avvocato di fiducia restano una ventina giorni di tempo per presentarle sue memorie difensive.

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