A un anno dalla morte di Giulia Cecchettin un minuto di rumore nelle scuole di Roma: i video
Applausi, chiavi agitate in aria e borracce contro al corrimano delle scale. È il minuto di rumore che si è tenuto oggi nelle scuole di Roma e non solo per ricordare il femminicidio di Giulia Cecchettin, di cui oggi ricorre il primo anniversario e tutte le altre donne uccise nell'ultimo anno, circa 104. Seduti in aula magna durante l'assemblea, come successo nell'istituto Croce Aleramo o per le scale, durante la ricreazione, con la pausa dalle lezioni, come successo al liceo Cavour: studenti e studentesse hanno fatto rumore, proprio come lo scorso anno, per fare in modo che l'attenzione sulla causa non si esaurisca con il passare del tempo.
Il minuto di rumore degli e delle studenti
"Lo scorso anno dicevamo che Giulia doveva essere l'ultima. Ma non è stato così – hanno scritto in una nota dalla Rete degli Studenti Medi – Bisogna ripartire dai luoghi del sapere: vogliamo percorsi di educazione sessuale, affettiva e al consenso", hanno ribadito ancora una volta. Così, ancora di più quest'anno, studenti e studentesse hanno organizzato un nuovo momento di raccoglimento a cui, nella maggior parte dei casi, hanno aderito anche docenti e dirigenza, con tanto di avviso sul sito stesso della scuola. Scelto un orario, hanno atteso che passasse la mattinata per l'appuntamento in memoria di Giulia e di tutte.
Il minuto di rumore in università
Non soltanto scuole e licei: il minuto di rumore ha interessato anche più facoltà alla Sapienza, dove il corpo studentesco ha accolto l'invito dell'associazione Sinistra Universitaria e si è riunito davanti agli ingressi delle varie sede e, dopo un momento di riflessione e qualche intervento, ha fatto il proprio minuto di silenzio, anche in questo caso con applausi e chiavi in aria, agitate per fare più rumore possibile.