A Roma tornano i grandi eventi. L’assessore Onorato: “Concerti al Circo Massimo? Nessuna ragione per fermarli”

Dopo le polemiche sul concerto di Travis Scott al Circo Massimo e con l’avvicinarsi dei prossimi grandi eventi dell capitale, fra sport e Giubileo, l’assessore Onorato fa il punto sul turismo romano: “Deve essere una città da vivere. Nel 2023 probabilmente supereremo i 30 milioni di turisti, ma servono maggiori regolamentazioni sugli affitti brevi”.
Intervista a Alessandro Onorato
Assessore ai Grandi Eventi, Turismo, Sport e Moda di Roma Capitale.
A cura di Beatrice Tominic
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L'assessore Alessandro Onorato.
L'assessore Alessandro Onorato.

Terremoto Travis Scott. Dopo il concerto dello scorso 7 agosto, molti cittadini si sono lamentati sui social del forte rumore e di quella che sembrava essere una scossa di terremoto. Sono piovute critiche, dalla soprintendenza del Parco Archeologico del Colosseo al ministro Sangiuliano, preoccupati che un evento del genere possa mettere a rischio la vicina struttura del Colosseo. Si aspettava una reazione del genere?

Alcuni hanno segnalato la presenza di vere e proprie scosse di terremoto, ma in realtà i sismografi non hanno registrato niente. E non è stato registrato neppure alcun danno. Tre persone hanno spruzzato dello spray al peperoncino per una rapina poco distante dal Circo Massimo: si tratta di tre criminali, sarebbe potuto accadere ovunque. Dire no a questo tipo di eventi sarebbe da snob: i giovani dei decenni passati ascoltavano Vasco Rossi e ancora prima Patty Pravo e i loro genitori storcevano il naso. Oggi i ragazzi e le ragazze fra i 15 e i 25 anni ascoltano la trap. E noi non possiamo opporci.

Come è stato accolto l'evento all'Estero, invece?

Nel resto del mondo l'evento è già diventato leggenda: Kanye West non si esibiva da un anno e mezzo ed ha scelto il concerto di Travis Scott per farlo. Grazie all'investimento sul Circo Massimo, affittato ad artisti italiani, ma anche stranieri come Scott, Guns ‘n' Roses, Bruce Springsteen, Roma si ripopola di turisti che arrivano da ogni parte d'Italia e di Europa. Non solo abbiamo un introito dall'affitto (perché esibirsi al Circo Massimo in media costa 300mila euro), ma abbiamo anche un ritorno in termini economici nel settore turistico: ristoranti, hotel, negozi. Non è un unico punto a favore di questi grandi eventi, ma senza dubbio non è da tralasciare.

Qual è il bilancio di questa stagione di eventi?

Grazie ai concerti al Circo Massimo, per la prima volta Roma è diventata capitale dei grandi eventi. Nel 2022 Roma ha venduto oltre due milioni di biglietti, 500.000 biglietti rispetto a Milano. Molti artisti internazionali vogliono suonare al Circo Massimo: se non suonano lì, spesso non suonano a Roma. Vanno a Milano o all'arena di Verona, se decidono di fare comunque tappa in Italia. Concerti così hanno un valore sociale, aggregativo, economico, turistico.

Quindi i concerti al Circo Massimo torneranno?

Finché non arriverà un dossier o un'indagine scientifica a dimostrare che le onde sonore possono generare dei problemi, continueremo con i concerti, se vogliamo rendere la città internazionale. Il prossimo concerto al Circo Massimo sarà il 2 settembre, con Max Pezzali. Sicuramente è più vicino a quelli che con la puzza sotto il naso non amano le discoteche, si sentiranno rassicurati.

Nel prossimo futuro non sono attesi soltanto concerti, però.

Assolutamente no. C'è l'appuntamento importante del Giubileo 2025 che, oltre alla valenza religiosa, dal punto di vista laico rappresenta l'occasione di superare tanti gap infrastrutturali grazie ai grandi investimenti, dalle strade di Roma alle aree pedonalizzate attorno a San Pietro. Nei prossimi mesi ospiteremo anche la Ryder Cup, con un indotto di oltre 500 milioni di euro: da tutto il mondo verranno appassionati di golf e Roma diventerà una meta per il turismo golfistico anche nei prossimi anni.

Volendo guardare più al futuro, quale opportunità potrebbe rappresentare l'Expo 2030 per Roma?

Sarebbe una manna dal cielo per la nostra città, perché arriverebbero investimenti pazzeschi. Tutta l'area di Tor Vergata verrebbe recuperata definitivamente come una cittadella della sostenibilità e si creerebbe tanto lavoro. Ma è una competizione complicata perché ogni Stato vale uno a prescindere dalla grandezza di popolazione o il valore economico del suo Pil: incrociamo le dita. Stiamo avendo anche un ottimo rapporto con il governo su Expo: non esistono colori politici quando si tratta di mirare a un obiettivo che ritorna tutti. E se Roma vince Expo è una grande vittoria per tutta Italia, anche per l'Europa. Quindi dovrebbero capirlo anche gli altri Stati.

Voltando pagina, la stagione estiva sta volgendo al termine. Qual è il bilancio per il turismo nella capitale?

Secondo i dati, ancora in evoluzione, supereremo i 30 milioni di turisti a Roma: sarà l'anno record nella storia di Roma, grazie agli investimenti strategici nei concerti e nei grandi eventi sportivi, della moda, dell'arte, della cultura. È tornato il Giro d'Italia. Internazionali Tennis, Piazza di Siena c'erano già, ma ogni anno stanno generando il record di incassi e di presenze: a Roma non si viene solo per il Colosseo, ci sono altri mille motivi per venire a Roma. E adesso dobbiamo continuare a valorizzare le periferie.

A proposito di turismo, pensa che la decisione da parte dell'assemblea capitolina di aumentare la tassa di soggiorno possa danneggiare il settore turistico della capitale?

L'introito aggiuntivo che noi prenderemo grazie all'aumento della tassa di soggiorno è stimabile in almeno 50 milioni di euro in più.  Saranno soldi che noi investiremo nella pulizia, nel decoro della città, nel trasporto pubblico, ma anche nella promozione di Roma nel mondo e negli appuntamenti gratuiti, dal centro alla periferia. Vogliamo creare una città viva, frizzante. Roma deve essere una città vissuta e questo aumento ci aiuta a rendere la città più performante.

In questo scenario turistico, quali sono le prospettive sui cosiddetti affitti brevi?

Da tempo chiediamo al governo di regolamentare il mercato degli affitti brevi. Chi utilizza portali di intermediazione di vendita, come Air BnB, Booking o Expedia, non è obbligato ad avere un codice identificativo unitario che il Comune, invece, rilascia alle strutture autorizzate. Soltanto le strutture autorizzate potrebbero lavorare. E invece, se noi andiamo su questi portali troviamo sia gli autorizzati che gli abusivi, fra case vacanze, affitta camere e bed and breakfast. È vergognoso che il comune non possa fornire i codici autonomamente: si crea una competizione sleale fra chi è autorizzato e chi non lo è. Basterebbero tre righe di decreto per fare lotta all'abusivismo.

Esistono dei dati e dei numeri su queste strutture?

Nel sito Unesco del centro ci sono 700 alberghi e 25mila strutture minori. E almeno 15.000 di queste sono abusive. Non ce l'abbiamo con chi decide di creare da zero una struttura alberghiera, ma oggi ci troviamo di fronte a manager che hanno 300 appartamenti. Per questo non vogliamo bloccare le nuove aperture, ma incentivarle in quartieri più periferici, perché quelli centrali stanno morendo. I turisti scelgono Roma per il suo lifestyle, ma se il centro di Roma e i suoi rioni perdono la loro identità, anche la città muore e, di conseguenza, anche il turismo.

Noi non possiamo permetterlo. Ma mi sembra evidente che una parte della destra stringa più l'occhio a chi sta generando un business sregolato sull'alberghiero a Roma e nelle altre grandi città del nostro Paese.

Tornando a parlare di sport, oltre agli eventi sportivi, da tempo sono in corso lavori per rimettere a nuovo e riaprire gli impianti comunali che erano dismessi. Come stanno procedendo le operazioni?

Ad oggi sono presenti circa 133 impianti comunali a cui si aggiungono una quarantina di municipali: chi affitta queste strutture paga un prezzo calmierato, ma poi deve garantire corsi erogati ad un prezzo altrettanto basso, sui trenta euro circa di retta mensile. È un equilibrio molto bello, legato a questa passione. Ma poi abbiamo scoperto dei truffatori. Abbiamo cercato di fare chiarezza su questo, per far rispettare al massimo il canone sociale, necessario per permettere a tutti di fare sport.

Dei 133 impianti comunale, ne restano chiusi circa 13. Dopo averli censiti, abbiamo trovato i fondi per finanziare nuove opere, far partire nuovi bandi e per farli riaprire al più presto, ripristinando la legalità.

Torneranno presto ad essere frequentati, quindi?

Può sembrare surreale, ma nel 2023 uno dei motivi principali per i quali ancora tanta gente non fa sport è il motivo economico perché non ha i soldi per poter praticare sport. Anche per questo abbiamo deciso con l'assemblea capitolina di investire 2 milioni in voucher dedicati ai più piccini per poter fare sport. Potranno usarli per calmierare il prezzo negli impianti privati, ma speriamo che possano farlo presto utilizzando tutte le strutture del comune.

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