A Roma tornano i cumuli di rifiuti in strada: “Situazione peggiorata dopo l’incendio di Malagrotta”

Dopo l’incendio della discarica di Malagrotta, a Roma la raccolta dei rifiuti procede a rilento, con disagi soprattutto nel quadrante est della capitale.
A cura di Natascia Grbic
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L'incendio che la sera del 24 dicembre ha danneggiato il TMB1 di Malagrotta rischia di mettere seriamente in ginocchio Roma. È notizia di oggi che Stefano Bonaccini, il presidente regionale dell'Emilia Romagna, ha dato l'ok a Roberto Gualtieri per smaltire una parte dei rifiuti della capitale, circa 9.200 tonnellate al mese per tre mesi. Ma intanto il problema rimane, con Roma senza un impianto per trattare l'immondizia e il rischio che l'immondizia torni ad accumularsi per le strade.

Siamo andati in giro per la città a vedere in che situazione versano le strade dopo l'incendio – doloso – nella discarica di Malagrotta. A soffrire di più per l'immondizia nelle strade è il quadrante est di Roma, con vari rifiuti che si sono accumulati per terra, soprattutto accanto ai cassonetti. I residenti hanno dichiarato che la situazione è peggiorata dal 24 dicembre, e che le montagne di immondizia stanno aumentando proprio da quel giorno. Ma le criticità maggiori vengono dagli esercizi commerciali. "Non sappiamo più dove mettere i rifiuti", spiegano amareggiati. "Capite bene che non possiamo tenerli dentro i negozi".

Insomma, la situazione non sembra affatto rosea. Il sindaco Roberto Gualtieri ha individuato nell'Emilia Romagna una prima soluzione a questo guaio: i rifiuti di Roma ancora una volta sono pronti a prendere la strada finendo fuori regione, mentre Ama mette appunto l'annunciato maxi bando per la raccolta e lo smaltimento.

Giovedì 28 dicembre a Malagrotta si è tenuta una protesta proprio davanti la sede della discarica da parte di cittadini e comitati. Chiedono di essere considerati "cittadini non sacrificabili" e si dicono "molto preoccupati per la salute pubblica e quello che stiamo respirando adesso". "Malagrotta è un inferno, ci sono responsabilità politiche perché questo è un quartiere martoriato". Jacopo Morrone, presidente della Commissione parlamentare Ecomafie, ha spiegato che il "TMB1 è compromesso ma non disastrato" come quello andato a fuoco a giugno 2022. "Devo essere sincero, c'è molta confusione, e la procura deve fare le indagini per capire come si sono propagate le fiamme".

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