A Roma si affitta solo ai turisti: “La nostra casa su Airbnb, ora trovare un alloggio è impossibile”

“Da giugno, la casa dove vivevamo in affitto, si trova su Airbnb a 200 euro a notte”. Federica e Roberto sono una coppia di ricercatori residenti al Pigneto e ora non riescono più a trovare un’abitazione sul mercato degli affitti. La loro storia è simile a tante altre e mostra come gli affitti brevi stanno cambiando il volto di Roma, e nell’anno del Giubileo le cose non potranno che peggiorare.
A cura di Daniele Stefanini
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"Da giugno, la casa dove vivevamo in affitto, si trova su Airbnb a 200 euro a notte". Federica e Roberto sono una coppia di ricercatori universitari residenti al Pigneto. Vivevano in un monolocale a 950 euro al mese. A novembre del 2023 il padrone di casa comunica loro che, alla scadenza del contratto, avrebbe messo la casa nelle mani di un'agenzia di affitti brevi. Questo, in alcuni casi, può garantire un profitto al locatore pari al triplo di un normale affitto a breve o lungo termine. E in assenza di una politica pubblica che governi il mercato privato degli affitti, molti scelgono di spostare il proprio appartamento sul mercato degli affitti brevi. Un fenomeno che nelle grandi città turistiche sta provocando grandi problemi a chi non può acquistare un'abitazione, e si rivolge al mercato per un alloggio. Roma non fa eccezione.

Secondo Inside Airbnb – sito indipendente che monitora l'espansione degli affitti brevi nelle principali capitali del mondo – le possibilità di trovare locazioni temporanee nella capitale dal sito Airbnb solo nell'ultimo anno, sono aumentate di 5mila unità. Cinquemila possibilità in meno per chi invece cerca un affitto medio o lungo termine.

Sempre su Inside Airbnb, guardando la mappa di Roma, le cui case disponibili per i soggiorni brevi sono segnate da punti rossi, la città sembra vittima di un'epidemia che dal centro si espande verso le periferie, tanto che, per un " Appartament for small family with king bad ", come si legge nell'annuncio, per 150 euro a notte, si può anche soggiornare in un quartiere non proprio turistico come Tor Bella Monaca, a 20km dal centro storico.

 
Dai grafici forniti a Fanpage.it dall'architetto ed esperto di politiche abitative, Ernico Puccini, si ha un'idea di come il fenomeno Airbnb (o simili) gravi sul chi a Roma vive o vorrebbe vivere. Il mercato immobiliare degli affitti della Capitale, dal 1970 ad oggi, si è ristretto come un maglione di lana lavato a caldo. Le unità in affitto, dalle 400mila del 1970 ad oggi, sono meno della metà, mentre le proprietà sono quadruplicate. Da 200mila a 800mila.

"Per fare un paragone del fenomeno del mercato delle locazioni con altre città europee – spiega Puccini -, a Berlino su 500mila alloggi ci sono 20mila locazioni turistiche. A Roma invece, gli alloggi disponibili sono 188mila a fronte di 20/25mila locazioni turistiche. È chiaro che l'impatto è totalmente diverso. Il mercato è più ristretto e di conseguenza più aggredibile." E se il mercato si restringe, i prezzi aumentano.

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Dietro ai dati e ai numeri ci sono le storie delle persone a cui questo problema condiziona, in peggio, la vita: in un contesto storico dove l'inflazione e le spese, per famiglie e single, sono in aumento.

Se ne sono accorti i ragazzi e le ragazze del quartiere Pigneto, del circolo Arci Sparwasser e dell'associazione Nonna Roma. " Negli ultimi quattro anni, insieme ai volontari e alle volontarie del circolo, abbiamo notato un sostanziale cambiamento nel quartiere – dice a Fanpage.it Francesco Pellas. Progressivamente sempre più persone sono state costrette ad abbandonare il quartiere perchè no si trovano più case in affitto per lunghi periodi ma solo locazioni a scopo turistico. Quindi abbiamo deciso di organizzarci, raccogliendo queste testimonianze, per rendere noto questo problema alla politica e all'opinione pubblica. Il fine di questa campagna dal nome "Cara casa", è di raccontare come oramai anche nella zona della periferia est di Roma, tra Pigneto e Torpignattara, il mercato degli affiti brevi (qui sono 1280 unità a disposizione ) abbia eroso quello a medio e lungo termine, rendendo così impossibile trovare una casa, o una stanza, che non sia costosa quanto la metà di quello che un lavoratore medio guadagna mensilmente".


Solo nelle ultime due settimane di testimonianze ne sono arrivate centinaia. Tra le righe di queste voci si legge tutta la precarietà, il senso di esclusione sociale e di abbandono istituzionale di persone che vanno dai 28 ai 40 anni: "Ho il contratto che scade ogni 6 mesi. Non si sa mai se il proprietario lo rinnoverà e nel caso se deciderà di alzare l'affitto". " Un appartamento con due camere da letto in zona (Pigneto, Malatesta) non si trovava sotto i 1110€, solo contratti transitori, senza possibilità di mettere la residenza, cauzioni dalle 2 alle 4 mensilità e spesso con la richiesta di avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato come dipendenti pubblici." "In tre anni ho cambiato cinque case. Di cui tre nello stesso quartiere. Ogni volta con un aumento di prezzo di mercato. Passando in due anni a quasi 150 euro in più." "Tutti gli annunci a cui scrivo mi dicono che non abbiamo garanzie economiche sufficienti perché i nostri contratti non sono a tempo indeterminato. Anche dando come garanti i nostri genitori pensionati, la risposta è sempre che hanno già trovato qualcun altro a cui affittare".

Chi oggi trova facilmente casa a Roma o è particolarmente fortunato, o conosce, attraverso una rete di contatti, locatori sensibili al tema con uno stretto legame con il quartiere in cui affittano. Persone con una forte convinzione politica e di una precisa visione del vivere sociale, da decidere di non partecipare agli sconvolgimenti in atto nelle nostre città causati dall'espansione di Airbnb o simili: aumento del prezzi degli affitti, cambiamento socioculturale dei quartieri, aumento del prezzo dei servizi.

In Italia, il diritto alla casa e più ampiamente all'abitare, è stato riconosciuto tale dalla Corte Costituzionale che lo ha incluso «nel catalogo dei diritti inviolabili» della persona. La politica però non ha ancora adottato soluzioni per regolare il mercato degli affitti brevi, e non se ne vedono all'orizzonte.

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