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A Roma l’enoteca Bernabei sospende la vendita di tutte le bottiglie di vodka prodotte in Russia

L’azienda “condanna inequivocabilmente l’azione militare in Ucraina e comunica di aver rimosso con effetto immediato dal proprio portale online tutti gli alcolici di fabbricazione e marca russa”.
A cura di Enrico Tata
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A Roma la storica enoteca Bernabei ha deciso di sospendere la vendita di tutte le bottiglie prodotte in Russia. Sulla pagina Facebook ufficiale del sito e-commerce è apparso infatti un comunicato in cui si dice che nessun vino, liquore, superalcolico russo verrà messo in commercio fino alla fine della guerra. Nello specifico l'azienda "condanna inequivocabilmente l'azione militare in Ucraina e comunica di aver rimosso con effetto immediato dal proprio portale online tutti gli alcolici di fabbricazione e marca russa". Si ricorda che queste etichette ‘messe al bando' rappresentano il 25 per cento del fatturato della categoria di riferimento (si tratta soprattutto di bottiglie di Vodka, come prevedibile). Ma in un periodo simile, si legge ancora, "le valutazioni sulle performances devono necessariamente lasciare spazio al valore etico più alto di un conflitto bellico. Non c'è posto per la guerra".

Bernabei è uno dei siti di e-commerce di vini più importanti d'Italia, ma questa azienda è nata nel lontano 1933 con un'enoteca nata nello storico rione di Trastevere e continuata poi con un secondo punto vendita a Testaccio. "Da lì in avanti è stata una continua crescita che ha portato il gruppo all’apertura di numerosi punti vendita, atti a soddisfare le sempre maggiori richieste da parte di una vasta clientela dislocata su tutto il territorio nazionale. Attualmente l’azienda Bernabei ha sviluppato una catena in Franchising dove l’eccellente servizio, assortimento e affidabilità, rappresentano la riuscita degli obiettivi prefissati", si legge sul sito dell'azienda romana.

Sotto il post con il comunicato ci sono centinaia di commenti, molti a favore della scelta di Bernabei e molti contro. Scrive per esempio Marcello: "Rinuncio volontariamente al 25% del fatturato, giusto per fare dispetto a dei produttori russi, perchè "io dico no alla guerra", che notoriamente è stata causata dai produttori di Vodka. A voi proprio non la si fa".

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