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A Roma e nel Lazio in 9 Asl su 10 è sempre più difficile sottoporsi a visite mediche urgenti

Accedere alle cure, in particolare agli esami diagnostici con priorità B, è sempre più difficile a Roma e nel Lazio: la denuncia della Cgil, che sabato 24 maggio scenderà in piazza per una manifestazione nazionale.
A cura di Beatrice Tominic
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Immagine di repertorio
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Attese sempre più lunghe negli ospedali della regione Lazio: accedere alle cure nei tempi previsti è sempre più difficile in almeno 9 Asl su 10. A rivelarlo è la Cgil che il prossimo sabato 24 giugno scenderà in piazza "in difesa del diritto alla salute delle persone e nei luoghi di lavoro e per la difesa e il rilancio del Servizio sanitario nazionale, pubblico e universale". Secondo le analisi del sindacato, quattro persone su dieci non ricevono le prestazioni sanitarie nei tempi previsti.

Da giugno 2022 a maggio 2023 per gli esami diagnostici con priorità B, da svolgere entro 10 giorni dalla prenotazione, la media regionale di prestazioni erogate in base alle prenotazioni passa dal 68,9% al 61,2%. L'obiettivo, invece, è quello di raggiungere almeno il 90% delle prestazioni. Nella maggior parte delle Asl, inoltre, la media è ancora più bassa, come mostra il grafico.

Tempi di attesa nelle Asl della regione Lazio

Come anticipato, le prestazioni erogate in base alle prenotazioni a Roma e nella regione Lazio sono diminuite di quasi 8 punti percentuale (7,7% per la precisione). I peggioramenti si contano in 9 Asl su 10. L'unica eccezione, dove le prestazioni sono aumentate di circa 0,9 punti percentuali, è nella Asl di Viterbo. Meno 1,9% e  meno 4,6% nelle Asl di Rieti e di Roma 1 che, rispetto alle altre, risultano occupare le posizioni migliori.

Le percentuali di prenotazioni degli esami diagnostici con priorità B nelle Asl di Roma e del Lazio.
Le percentuali di prenotazioni degli esami diagnostici con priorità B nelle Asl di Roma e del Lazio.

La situazione peggiore, invece, si registra nelle Asl di Roma 3, 4, 5 e 6 e nella Asl di Frosinone. In quest'ultima il calo arriva a 22,7 punti percentuali. Le difficoltà annunciate ad inizio giugno sembrano essersi inasprite.

La manifestazione sabato prossimo

"Per invertire la tendenza e raggiungere l’obiettivo minimo del 90% occorrono importanti investimenti per garantire il pieno accesso alle cure, rafforzare i servizi pubblici e per aumentare il personale, fortemente diminuito per il mancato turn over di questi anni", spiegano dalla Cigl.

"Sabato 24 giugno la Cgil, insieme a tante associazioni, scende in piazza a Roma per una manifestazione nazionale in difesa del diritto alla salute delle persone e nei luoghi di lavoro e per la difesa e il rilancio del Servizio sanitario nazionale, pubblico e universale".  L’appuntamento per partecipare è alle ore 9:30 in piazza della Repubblica: da lì il corteo raggiungerà piazza del Popolo.

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