A Roma contro l’aborto sfila la destra cattolica e anti Francesco
"Scegliamo la vita". Questo lo slogan, al dire il vero non molo originale, con cui oggi a Roma ha sfilato la destra cattolica. Organizzazioni laiche, ma tante suore e preti, in piazza contro l'aborto e contro qualsiasi legge sul fine vita. Un serpentone di alcune migliaia di persone ha sfilato sotto il sole da piazza della Repubblica fino a piazza San Giovanni. La manifestazione arriva a pochi giorni dalla notizia che in 31 strutture ospedaliere non è possibile per le donne interrompere volontariamente la gravidanza perché c'è il 100% di medici obiettori.
Lunghissima la lista delle adesioni, ma il baricentro dell'organizzazione è sicuramente il network Provita e Famiglia. "Il popolo pro vita vuole risposte concrete per la tutela della vita, in ogni sua fase.
Chiediamo alla politica tutta – dal governo al Parlamento fino alle amministrazioni locali – di attuare misure a sostegno della maternità e della vita nascente e bloccando qualsiasi istanza che vuole la morte per i fragili o gli anziani", ha dichiarato Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita. Un'agenda chiara quella proposta alla politica, e che da i suoi frutti laddove la destra va al governo del paese, basta pensare a quello che sta accadendo in Abruzzo tra il tentativo di ospedalizzare la somministrazione della RU486 e sepoltura dei feti senza consenso, o ai tentativi di estendere la presenza delle organizzazioni anti abortiste, o prolife che suona meglio, nei consultori per dare "un'alternativa" alle donne.
"Le donne si meritano di più dell'aborto, le donne e i loro figli hanno il diritto di essere accolte!", ripete in tutte le dichiarazioni e dal palco Maria Rachele Ruiu, anche lei di Pro Vita e portavoce della manifestazione. Accolte come però? Costringendole a portare fino in fondo una gravidanza non desiderata? Di tornare all'aborto clandestino come sono costrette a fare le donne polacche? Evidentemente sì. Ma se le notizie che arrivano anche dagli Stati Uniti lasciano lo spazio per sperare di smontare la legislazione che garantisce il diritto delle donne a interrompere la gravidanza, l'obiettivo in tanto continua a essere quello di svuotare la legge 194, e di continuare ad aumentare le difficoltà e le pressioni per tutte coloro che scelgono di esercitare il diritto ad abortire.
Il fronte che oggi era in piazza, lo stesso di manifestazioni come il Family Day o del Congresso delle Famiglie, rappresenta anche un pezzo del mondo cattolico organizzato molto lontano da Papa Francesco. Non che il Pontefice sui temi cosiddetti etici abbia cambiato idea, ma senza dubbio c'è una destra che vorrebbe la chiesa schierata sul fronte del tradizionalismo, politicamente aggressiva sui temi della vita e della famiglia e soprattuto sui diritti civili, una chiesa anche che difenda l'occidente dall'immigrazione e dai rischi del relativismo. Oggi in piazza insomma c'era anche chi non ha di certo apprezzato le encicliche Laudato si' e Fratelli Tutti di Bergoglio.