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A Roma ci sono quattro scuole occupate: quali sono e cosa vogliono gli studenti

La protesta è partita nei giorni scorsi e si sta espandendo a macchia d’olio su tutta la capitale, dal chiacchieratissimo Virgilio al Rossellini: quali sono le scuole occupate a Roma.
A cura di Beatrice Tominic
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Il Rossellini occupato oggi e il Virgilio, ieri pomeriggio durante l'assemblea pubblica.
Il Rossellini occupato oggi e il Virgilio, ieri pomeriggio durante l'assemblea pubblica.

In questo momento a Roma, mentre presidi e ministri conversano sulla pericolosità e l'illegittimità delle proteste degli studenti, le scuole occupate salgono a quota quattro Dopo il chiacchieratissimo Virgilio, nella giornata di ieri sono stati occupati anche il Visconti e il Montessori, questa mattina il Rossellini. Prima di loro già il Gullace, il Pilo Albertelli, l'Enzo Rossi, il Plinio Seniore, il Cavour erano stati occupati dagli e dalle studenti. Ma cosa chiedono gli studenti?

Sono numerose le istanze per cui gli e le studenti si battono all'interno degli istituti. A troneggiare, sicuramente, è la richiesta di spazi di confronto, talvolta dialogo con la preside, ma soprattutto fra studenti per garantire la libertà di espressione all'interno di ogni scuola. La richiesta che arriva da ogni scuola è senza dubbio la possibilità di trovare uno spazio di discussione libero e per tutto il corpo studentesco che possa essere uno spazio sicuro "caratterizzato dai valori dell'antifascismo, della lotta transfemminista, dell'anticapitalismo, della libertà di espressione, della difesa degli oppressi e della tutela delle minoranze".

Dalle storie di Instagram del Virgilio: in alto il presidio indetto dalla preside, in basso il Virgilio Occupato. A destra una foto scattata dopo l'assemblea pubblica.
Dalle storie di Instagram del Virgilio: in alto il presidio indetto dalla preside, in basso il Virgilio Occupato. A destra una foto scattata dopo l'assemblea pubblica.

Non manca e non stupisce, fino a quando non verranno presi provvedimenti tangibili, la protesta a causa di edilizia fatiscente all'interno delle aule, con classi e corridoi che si allagano, termosifoni non funzionanti e finestre che lasciano entrare il freddo dall'esterno.

Inoltre, dal Collettivo Roberto Rossellini, occupato questa mattina, viene lamentata la presenza sempre più costante delle forze dell'ordine fra le aule per corsi e lezioni frontali. La decisione è arrivata dopo che alcuni elementi avrebbero manifestato un atteggiamento intimidatorio davanti a studenti che avevano manifestato opinioni contrarie al corso stesso. "Condanniamo ogni tentativo di arruolamento e chiediamo lo stop di questo genere di corsi: siamo in una scuola, non in una caserma".

Le altre ragioni, nella maggior parte dei casi, sono perlopiù politiche: "Gli studenti del Liceo Maria Montessori hanno occupato la sede centrale dell’istituto in segno di protesta contro le politiche del Governo Meloni, che riteniamo dannose per il nostro futuro e per i principi democratici perché minano la libertà, la giustizia sociale e la partecipazione, elementi essenziali per una scuola democratica", scrivono dal Montessori.

E ancora, dito puntato contro la crisi della scuola italiana, con i suoi tagli ai finanziamenti e con le riforme che limitano la voce degli studenti e sopprimono il pensiero critico. "La scuola deve essere un presidio antifascista", dicono dal liceo in cui, dopo una campagna elettorale movimentata, è stato eletto come rappresentante d'istituto uno degli studenti immortalati col braccio teso qualche giorno prima delle elezioni studentesche.

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Si rivolgono, invece, direttamente alla dirigenza quando denunciano il comportamento della preside: "Ha giustificato la sospensione del professor Raimo per il suo impegno antifascista, e ha sostenuto le dichiarazioni retrograde del Ministro Valditara", continuano ancora dal Montessori.

Ministro Valditara che ha fatto parlare di sé ancor prima della sua approvazione alla preside del Virgilio: "Dice che il patriarcato è finito. Le sue parole sono inaccettabili. Negare il patriarcato significa negare il carattere sistemico e strutturale della violenza di genere", gli hanno risposto dalla Rete degli Studenti Medi durante una manifestazione al Ministero dell'Istruzione.

La protesta degli e delle studenti al Mim.
La protesta degli e delle studenti al Mim.

Passando al Virgilio, si cambia la preside ma le denunce restano sempre simili. Anzi, nel liceo che in queste ore ha fatto tornare il ministro Valditara a parlare in difesa della sua crociata contro le occupazione (contro cui Osa ha già chiamato un presidio nella giornata di mercoledì 4 dicembre alle ore 15), la situazione sembra ancora più critica. Il Collettivo Virgilio parla di un vero e proprio "autoritarismo scolastico", con limitazioni degli spazi frequentati dagli studenti nella scuola e sanzioni più aspre.

Infine, come abbiamo visto nel corso delle manifestazioni organizzate a più riprese nelle strade di Roma, è ricorrente anche il tema della  Palestina. Il corpo studentesco, per la maggior parte, chiede un segnale forte e chiaro sulla situazione a Gaza. Già nelle scorse settimane dei segnali importanti erano arrivati dal liceo Righi e dal Plinio Seniore: "Occorre prendere una posizione, è in atto un genocidio – hanno detto in quell'occasione a Fanpage.it dal Plinio – Secondo la preside dire stop al genocidio è polarizzante".

Fra motivi più pratici e l'affermazione di un pensiero politico all'interno della scuola, si riapre la stagione delle occupazioni anche nella capitale: "Vogliamo affermare che un altro modello di scuola è possibile e necessario, basato su valori di libertà, giustizia e uguaglianza".

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