A Roma arrivano i camper per l’assistenza sociosanitaria ai senza dimora

A Roma l’assessora alle Politiche Sociali, Barbara Funari, ha presentato tre camper che serviranno a fornire un’assistenza socio sanitaria integrata ai senza dimora che vivono nella Capitale.
A cura di Enrico Tata
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Tre camper, realizzati con fondi europei, per dare un’assistenza socio sanitaria integrata ai senza dimora che vivono a Roma. "Rispetto al servizio già offerto dalla Sala Operativa Sociale le tre nuove unità mobili prevedono, in convenzione con la Asl Roma 1 e Roma 2, anche il supporto di personale medico per la cura di chi ha una fragilità psichiatrica. Dal mese di ottobre i nuovi camper potranno intervenire anche per la prima assistenza medica rivolta ai minori stranieri non accompagnati, che arrivano nel nostro Paese spesso in condizioni di salute critiche e con fragilità psicologiche", ha spiegato oggi l’assessora alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale Barbara Funari. 

E sempre oggi l'assessora, insieme alla direttrice della Direzione Centrale per le Statistiche Sociali e il Welfare dell’Istat, Cristina Freguja, hanno presentato i risultati dell‘indagine pilota dell'Istat sulla presenza dei senza dimora nel quadrante dell'Esquilino. Sono 168 le persone censite che abitano nel quartiere intorno alla Stazione Termini: 133 dormono in spazi pubblici e le altre 35 sono ospitate all’interno della tensostruttura adibita a dormitorio emergenziale, nell’ex hub vaccinale alla stazione Termini.

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Hanno effettuato l’indagine i circa 200 volontari appartenenti alle diverse associazioni che già operano per aiutare i senza tetto, insieme a un gruppo di studenti dell’Università di Tor Vergata. La maggior parte, 87 per cento, sono uomini. L'età media è intorno ai 42 anni, mentre per quanto riguarda la provenienza 33 persone sono europee (di cui 16 italiane), 70 africane (Marocco, Tunisia e Somalia tra i paesi più rappresentati) e 25 asiatiche (in particolare da Bangladesh, Pakistan e India). Per 42 persone non è stato possibile accertare la nazionalità.

Non sempre è stato possibile raccogliere le caratteristiche demografiche delle persone “conteggiate”. Ad esempio, non è stato possibile accertare la nazionalità nel 25% dei casi (42 individui).

"Si tratta di un primo dato significativo, in un preciso quadrante della città – ha spiegato Funari – perché la cura e la conoscenza dei senza dimora sono una priorità ed è importante arrivare ad una stima reale delle presenze. A fine gennaio è in programma una nuova rivelazione in un’area cittadina più ampia, all’interno dell’anello ferroviario di Roma Capitale”.

“Il lavoro che stiamo conducendo con Roma Capitale – ha detto la direttrice Freguja – costituisce uno dei tasselli degli sviluppi futuri del lavoro dell’Istat su queste tematiche, anche a livello nazionale. Siamo molto contenti di poter mettere al servizio del Comune di Roma le nostre competenze metodologiche, che ci consentiranno di monitorare il fenomeno della popolazione dei senza dimora anche in una città così complessa e importante come Roma”.

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