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A Roma 232 sfratti ogni mese: tra caro affitti e mancati finanziamenti, continua l’emergenza casa

I dati diffusi dal ministero dell’Interno relativi al 2022 delineano una situazione preoccupante per la Capitale, dove si concentra oltre l’80% di provvedimenti di sfratto emessi dai tribunali di tutto il Lazio. La crisi abitativa affligge Roma, dove già da tempo gli studenti protestano contro canoni di locazione per una stanza singola che superano i 5.000 euro annui.
A cura di Simone Matteis
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Sfratto capitale: nel 2022 i tribunali dell'intera regione Lazio hanno emesso 7.228 provvedimenti di sfratto, l'80% dei quali soltanto a Roma. Un dato in aumento rispetto al 2021, a testimonianza di una crisi – quella abitativa – che rappresenta uno dei principali problemi che i romani sono costretti a fronteggiare quotidianamente, con canoni di locazione tra i più alti d'Italia e la difficoltà di trovare un alloggio a causa del proliferare dei cosiddetti "affitti brevi".

La mappa dell'emergenza sfratti

Il report del Ministero dell'Interno relativo alle "procedure di rilascio di immobili a uso abitativo", mostrano un quadro preoccupante in tutta Italia: ad eccezione della virtuosa Toscana (-11,72%) e dei cali registrati in Calabria (-7,29%), Umbria (-1,39%) e Liguria (-0,26%), nel resto dello Stivale sono stati emessi più provvedimenti di sfratto di quanto avvenuto nel 2021. Sul piano nazionale, la causa principale delle 41.849 ordinanze è rappresentata dalla morosità. Seguono in maniera assai meno rilevante problemi legati a una finita locazione, cioè sfratti emessi dopo che il contratto non è stato rinnovato, oltre a necessità del locatore imputabili a varie questioni.

Andando a vedere nel dettaglio la situazione del Lazio nel 2022, colpisce come oltre l'80% delle 7.228 ordinanze di sfratto sia stato emesso soltanto nella Capitale (6.486), anche in questo caso principalmente per ragioni di morosità (3.370). Nell'intera regione si conta un incremento complessivo dei provvedimenti pari al +20,75% rispetto al 2021, dato che aumenta fino al +184% se si prendono in considerazioni le 8.065 richieste di sfratto, a fronte delle quali si sono contati 3413 sfratti eseguiti, il 335,33% in più rispetto all'anno precedente.

Nel 2022 a Roma 2.784 sfratti in un anno

Sui 6.486 provvedimenti di sfratto sul territorio di Roma e provincia (+23,78% rispetto al 2021), 4.411 sono stati emessi per morosità, 462 per finita locazione e 1613 per necessità del padrone di casa. Sono state 6.591 le richieste di esecuzione, +200% rispetto all'anno precedente, e 2.784 gli sfratti eseguiti. Partendo da quest'ultimo valore, superiore del +364% rispetto al dato del 2021, parliamo di 232 sfratti al mese nel 2022, una media di 7 eseguiti giornalmente nel territorio capitolino.

Il Fondo nazionale non è stato rifinanziato

Il tema degli sfratti si lega alla questione del caro affitti: a finire sul banco degli imputati come uno dei principali responsabili di questa crisi abitativa e dell'incremento di sfratti registrati tra il 2021 e il 2022, è stato il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, istituito nel 1998. Si tratta di un fondo statale che deve essere rifinanziato ogni anno dal governo con la legge di Bilancio e le risorse gestite e allocate attraverso bandi regionali. Uno strumento per aiutare le famiglie a pagare l'affitto ma che, nel tempo, ha subito finanziamenti altalenanti ed un'impennata durante la pandemia, fino a toccare la cifra record di 330 milioni di euro stanziati nel 2022 dal governo Draghi. Quest’anno l'esecutivo Meloni ha scelto di non destinare ulteriori risorse al fondo per gli affitti, ma in ogni caso continua ad esistere con i fondi residui accumulati.

Come spiega Pagella Politica, nulla che non fosse già stabilito. Il mancato rifinanziamento del fondo nel 2023 era stato già preventivato nel 2021 con Conte e nel 2022 con Draghi, come già accaduto in altre cinque occasioni fin dalla sua nascita. Già lo scorso mese di marzo il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Galeazzo Bignami, non aveva escluso la possibilità di rifinanziare il fondo "se ci saranno avanzi di bilancio".

La crisi abitativa a Roma

L'emergenza casa tocca in maniera particolare Roma, dove i prezzi sono tra i più alti d'Italia: nella Capitale, infatti, una stanza singola costa in media 463 euro al mese. Tra le conseguenze più evidenti di questa crisi, il costo degli affitti per studentesse e studenti e le locazioni a scopo turistico, i cosiddetti "affitti brevi". Partiamo proprio da qui: l'assessore al Turismo di Roma Capitale, Alessandro Onorato, ha sottolineato ai microfoni di Fanpage.it la necessità di regolamentare il settore extralberghiero, dato che le attuali normative rendono per i proprietari di immobili assai più vantaggioso destinare un appartamento ad affitti brevi attraverso piattaforme online anziché affittarlo in modo "classico". Questo, se da un lato rappresenta una fonte di guadagno per i proprietari, dall'altro si ripercuote sul numero di alloggi disponibili, con il conseguente aumento dei prezzi vista la riduzione dell'offerta.

Studenti in tenda contro il caro affitti

Nella maggior parte dei casi, a farne le spese è il popolo dei fuorisede: secondo l'Osservatorio sul mercato immobiliare, il costo annuo medio di una stanza singola per uno studente fuorisede è di circa 5.500 euro, senza contare le spese accessorie come energia e riscaldamento. Una situazione insostenibile, che ha spinto studentesse e studenti a protestare davanti agli atenei di tutta Italia piantando tende da campeggio come simbolo della crisi abitativa. Una protesta, quella del "popolo delle tende", che ha avuto tra i suoi centri nevralgici proprio Roma: all'Università La Sapienza gli studenti sono tornati recentemente a manifestare nel piazzale della Minerva invocando l'intervento della Rettrice Antonella Polimeni come intermediaria con le istituzioni regionali e nazionali.

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