A rischio lo storico teatro Quirino di Roma, ma l’assessore promette: “Faremo la nostra parte”
Lo storico teatro Quirino di Roma, recentemente intitolato a Vittorio Gassman, rischia la chiusura. L'amministratore delegato della società che gestisce attualmente la sala inaugurata nel 1871 ha scritto una lettera al presidente della Repubblica, alla presidente Meloni, al ministro Giuli, al sindaco Gualtieri e al presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, in cui chiede di intervenire per evitare che la proprietà passi a un privato e che, invece, resti allo Stato o a un ente pubblico territoriale.
Nella lettera-appello si chiede al Ministero della Cultura e alla Regione Lazio di esercitare il diritto di prelazione "per acquisirne la proprietà entro i tempi previsti per la procedura di aggiudicazione definitiva". "Vista la grave crisi di spazi teatrali che interessa la città di Roma, causata dalla chiusura di un numero considerevole di Teatri di proprietà privata di rilevanza nazionale, uno fra tutti l'Eliseo, e vista l'importanza storica, architettonica e artistica che l'immobile Teatro Quirino Vittorio Gassman riveste per la Capitale d'Italia, riteniamo sia giusto lasciarne la proprietà nelle mani dello Stato", scrive l'amministratore delegato Rosario Coppolino.
Il Teatro Quirino, "oltre ad essere un importante edificio di pregio storico e artistico della Capitale, è una delle strutture teatrali più importanti d'Italia" sottolinea l'ad. La richiesta è quella di "mantenere alto il nome del Teatro Quirino Vittorio Gassman, sorto nel 1871 con l'Unità d'Italia e giunto fino a noi come uno dei pochissimi baluardi teatrali rimasti a Roma". Secondo Coppolino trasferire la proprietà del teatro a un privato metterebbe a repentaglio il Quirino: "Non basta il ferreo vincolo di destinazione d'uso del bene culturale finalizzato alla conservazione della integrità materiale del fabbricato, o dei suoi caratteri storici e artistici, e della tutela del valore immateriale dell'immobile. Perché questo attiene esclusivamente alla sfera dell'utilizzo che se ne fa del bene culturale, ma ciò potrebbe non impedire la peggiore conseguenza negativa della eventuale chiusura definitiva del Teatro Quirino. Infatti, per motivi del tutto economici e non artistici o culturali, il soggetto privato acquirente potrebbe, ad esempio, ritenere troppo onerosi i continui lavori di manutenzione straordinaria che un immobile così antico richiede e, quindi, trovare poco conveniente consentire lo svolgimento dell'attività teatrale e l'apertura del Teatro. Oppure, non essendo in grado di gestire economicamente il Teatro, in proprio o attraverso terzi, preferisca tenerlo chiuso e/o ridimensionare notevolmente l'attività piuttosto che avere delle perdite economiche".
Oggi l'assessore capitolino alla Cultura, Massimiliano Smeriglio, ha dichiarato che la situazione del Quirino è attentamente monitorata. "In queste ore ho avuto l'opportunità di confrontarmi informalmente con l'attuale gestore e con Invimit, i vincoli sono insuperabili e siamo molto fiduciosi", ha detto in merito alla firma dell'atto preliminare di vendita dello storico teatro. "Il Quirino deve restare teatro, continuare la sua stagione e mantenere la sua attuale denominazione, cioè la dedica a Vittorio Gassman. È in corso una procedura con un diritto di prelazione per l'attuale gestore e poi sarà eventualmente il Ministero della Cultura a poter esercitare una prelazione nei successivi 60 giorni. Dopodiché valuteranno le proposte di altri acquirenti. Resta fermo il fatto che per noi sarà una priorità assoluta difendere la natura e l'attività di uno spazio culturale prezioso e riconosciuto, con un'identità forte, punto di riferimento culturale a Roma".