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A Raggi la commissione Expo 2030: la questione esplode al ritiro della maggioranza con Gualtieri

Al ritiro della maggioranza con il sindaco Roberto Gualtieri emergono tutti i dubbi sul voto (il prossimo martedì) per indicare Virginia Raggi alla presidenza della commissione speciale Expo 2030. L’ambiguità sui vaccini e i continui attacchi al PD le ragioni della fronda.
A cura di Valerio Renzi
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Virginia Raggi dovrebbe presiedere la commissione speciale costituita per guidare il percorso della candidatura della capitale a ospitare Expo 2030. Una scelta quella del sindaco Roberto Gualtieri per tenere la porta aperta al Movimento 5 Stelle, per tentare dove possibile una convergenza più ampia possibile su questioni cruciali per la città. Stesso atteggiamento nei confronti dei calendiani in consiglio comunale. Ma l'idea come è noto non piace per niente a tanti consiglieri di maggioranza che non vogliono votare l'ex sindaca, per due ragioni fondamentali: Raggi è ben lungi da aver abbassato i toni nei confronti del PD, ma soprattutto continua ad avere una posizione ambigua nei confronti dei vaccini, e la città non può farsi rappresentare in casa e soprattutto all'estero da chi flirta con posizioni no vax.

E l'argomento è esploso al ritiro voluto da Roberto Gualtieri a cui hanno partecipato tutti i consiglieri di maggioranza, la giunta e i presidenti di municipio di centrosinistra. A porlo alcuni consiglieri dem che hanno espresso con forza i loro dubbi, sul metodo e sul merito della scelta. Il primo cittadino ha ribadito che a suo avviso strategicamente e tatticamente sarebbe la scelta migliore, ma alla fine nessun diktat: "I gruppi e i consiglieri faranno la loro valutazione".

Nella cornice del Casale Torre Sant’Anastasia, in zona Divino Amore a sud della Capitale, prima del selfie finale di rito Gualtieri compatta la squadra, presenta e condivide il programma dei prossimi sei mesi di governo. Centottanta giorni che saranno cruciali per il sindaco per mettere le basi del rilancio della capitale, e che nessuno vuole passare in estenuanti polemiche interne, ma i consiglieri chiedono maggiore condivisione e protagonismo. Ai partecipanti vengono distribuiti dossier e documenti, si discute in un'unica lunga sessione di lavoro. Il minisindaco del XV Municipio ribadisce la sua contrarietà al biodigestore a Cesano, come ha fatto la maggioranza di Daniele Torquati votando atto formale. Ma non ci sta tanto spazio per il dibattito: l'assessora all'Ambiente Sabrina Alfonsi e sindaco si impegnano a metterci la faccia, ma il piano non si tocca.

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