A processo per evasione, Pietro Genovese si difende: “Dormivo in camera, non ho sentito niente”
"Non ho sentito nulla, stavo dormendo. Mi hanno svegliato i miei genitori". Queste le parole di Pietro Genovese, alla terza udienza del processo per evasione, dopo essere finito ai domiciliari per aver travolto e ucciso Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli nel dicembre del 2019. Secondo l'accusate, il 16 gennaio 2021 i carabinieri avrebbero citofonato senza ottenere risposta durante un controllo di rito. Genovese è stato condannato a 5 anni e 4 mesi per la morte delle due ragazze: adesso si trova a processo per evasione. La prossima udienza si terrà il 7 giugno prossimo, con la sentenza.
Il racconto di Genovese: "Non ho risposto perché dormivo"
Nell'udienza di oggi Pietro Genovese ha raccontato la sua versione dei fatti: "Ho pranzato con mio fratello e la sua fidanzata. Ho firmato il primo controllo delle forze dell'ordine e sono andato in camera mia – si è difeso – Prendevo delle medicina, mi provocavano sonnolenza. Stavo attento, perché sapevo l'importanza dei controlli delle forze dell'ordine. Ma mi sono addormentato e non ho sentito nulla. Mi hanno svegliato soltanto i miei genitori".
Il video e la testimonianza del portiere
In aula è stato ascoltato anche il portiere dello stabile. Ed è stato mostrato anche un video registrato dalla telecamera interna del palazzo che sembra confermare la versione secondo la quale Genovese non si sarebbe allontanato dall'abitazione. "Dalla visione non emergono sagome che riconducono a Pietro Genovese", ha aggiunto il testimone.
Il post della mamma di Gaia Von Freymann
In aula, anche la mamma di Gaia Von Freymann, Gabriella Saracino. È lei che, in un post sui social ieri, giovedì 23 maggio 2024, ha condiviso una foto delle ragazze investite: "Questa è una foto del 22 Maggio 2020. Noi a messa per le nostre bambine e ‘lui' a fare un festino con amici. I vicini chiamano i Carabinieri per musica ad altissimo volume e schiamazzi! Domani la terza udienza per evasione".