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A processo il cacciatore che uccise Zaira, l’asina di Andrea Lo Cicero

Il 9 novembre del 2020 un cacciatore uccise a colpi di fucile l’asina Zaira di Andrea Lo Cicero, volto noto della televisione ed ex giocatore della Nazionale italiana di rugby. L’ex rugbista diede la notizia in lacrime sui suoi canali social.
A cura di Enrico Tata
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È cominciato il processo per il cacciatore che il 9 novembre del 2020 uccise a colpi di fucile l'asina Zaira di Andrea Lo Cicero, volto noto della televisione ed ex giocatore della Nazionale italiana di rugby. Lo Cicero si è costituito parte civile nel procedimento. Stando a quanto ricostruito, l'imputato avrebbe sparato con un'arma da caccia a circa 26 metri di distanza.

L'ex rugbista denunciò il fatto con un video pubblicato sui social, in lacrime: "Non si può ammazzare un animale così, per una semplice caccia. E' come un figlio per me, non si può fare, non si può fare. Io gioco qua con i miei figli, con mio figlio. Come si fa, ditemi come si fa. Loro sparano a qualsiasi cosa si muove. Non si possono trattare così gli animali".

Quando è stata uccisa l'asina Zaira si trovava nel terreno di Lo Cicero a Nepi, provincia di Viterbo. L'ex rugbista non solo era sconvolto per la morte del suo animale, ma anche perché il fatto era accaduto a pochi metri di distanza da lui e da suo figlio. Il proiettile, quindi, avrebbe potuto colpire tranquillamente lui e la sua famiglia. "Noi, io mio figlio e mia moglie Roberta, eravamo qui e abbiamo visto tutto. Potevano colpire me o mio figlio. L’asina è morta tra le mie braccia ma io non potevo fare niente. Le altre sono disperate perché questi animali hanno una grandissima sensibilità e consapevolezza", le parole dell'ex nazionale azzurro subito dopo i fatti.

"Adesso i Carabinieri forestali stanno procedendo con l’identificazione di questo soggetto oltre al sequestro della sua arma. Noi stiamo aspettando il medico legale per constatare il decesso della mia asina Zaira. Sono scioccato per quanto questa tragedia abbia colpito la mia famiglia", aveva scritto su Facebook informando i suoi follower di quanto accaduto.

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