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A marzo 2025 partono i lavori nell’ex discarica Malagrotta: saranno controllati dalla commissione Ue

Partono a marzo 2025 i lavori nell’ex discarica di Malagrotta a Roma. Il commissario straordinario Vadalà: “Dobbiamo fare in fretta, per una necessità generale del Paese”.
A cura di Natascia Grbic
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Sono cominciati gli interventi nell'ex discarica di Malagrotta per realizzare il cantiere in seguito al quale partiranno i lavori, previsti per marzo 2025. Lo ha annunciato oggi il commissario straordinario per la bonifica del sito, il generale dei carabinieri Giuseppe Vadalà, in un incontro con i cittadini dell'XI e XII Municipio.

"Sono qui per confermarvi il programma dei lavori condiviso nei primi due incontri – ha annunciato il commissario Vadalà – Rispetto due gare lanciate, una, quella della cinturazione, è stata immediatamente chiusa e già stanno cantierizzando, con inizio lavori a marzo 2025. Prima c'è bisogno del rilascio dell'Aia: stiamo lavorando con il direttore Giacomelli, c'è totale accordo con la Regione e il commissario straordinario Gualtieri, e in quella data crediamo di poter cominciare. Rispetto all'altra gara, quella del capping, c'è stato un ricorso al Tar per varie motivazioni tecniche: stiamo lavorandoci, ma la necessità è andare velocissimi perché i fondi Fsc hanno un loro ciclo e scadono nel 2026-2027. La bonifica dei terreni sarà una fase successiva. Ora dobbiamo fare la chiusura e l'adeguamento del sito alla normativa. Poi, se ci saranno esigenze ma lo verificherà Arpa, ci sarà la bonifica oltre la cinturazione".

Nel mese di marzo 2025 è prevista anche la visita della commissione europea, che vuole essere sicura l'opera sia iniziata e in corso. "Nonostante il ricorso, dunque, confermiamo i tempi, anche perché c'è l'infrazione Ue e dobbiamo assicurare alla Commissione che ci sia una irreversibilità del progetto di capping. Per questo dobbiamo fare in fretta, per una necessità generale del Paese", ha aggiunto Vadalà.

La gara per la cinturazione, ha spiegato il subcommissario tenente colonnello Aldo Papotto, è costata 74,8 milioni di euro, mentre quella per la copertura della discarica, dell'estrazione del biogas e del contenimento del percolato vale 116 milioni di euro. Saranno 216 i pozzi duali che serviranno l'area. "Avranno un sistema innovativo – le parole di Papotto – che dà la garanzia assoluta di captare il percolato e il biogas conducendoli ai pozzi. Il percolato verrà trattato in loco, smaltito in un impianto esterno dopo il trattamento in loco. Per l'antincendio c'è stato un investimento importante per evitare che si possa verificare quanto già successo, con presidi e personale dentro la discarica: ci saranno moduli antincendio permanenti dentro la discarica"

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