A Fiumicino la protesta contro il porto crocieristico: “Una spiaggia senza mare si chiama deserto”

A Fiumicino va in scena la protesta contro il porto crocieristico e il progetto della società Fiumicino Waterfront Srl, titolare della Concessione demaniale. Nei giorni scorsi è stata realizzata una recinzione di cemento sul tratto di spiaggia vicino al vecchio faro in cui dovrebbe sorgere il nuovo porto. Trecento persone circa si sono riunite questa mattina per un sit in durante il quale in tanti si sono alternati al microfono."La spiaggia ed il mare devono essere liberi finché non si sarà poi pronunciata la Valutazione d'Impatto Ambientale sul porto e poi si vedrà", e ancora: "Abbiamo un solo mare, che ci e' stato tolto da vivere, e non vogliamo porti a renderlo privato e invivibile", "Nessun porto si può fare ad una foce di un fiume", "Ci devono chiarire se il ‘muro' sia legittimo o meno: chiediamo sia rimosso e che sia consentito vivere per un'altra stagione la spiaggia, la più bella di Fiumicino".
Presenti diversi consiglieri regionali e comunali del centrosinistra, che si stanno opponendo alla realizzazione del progetto. Ai microfoni di Fanpage.it la consigliera regionale del Pd Michela Califano ha spiegato: "Tutto ciò che ruota intorno a questo progetto è molto fumoso. Non rispetta i dettami della legge 84/94 sulla portualità commerciale: si tratta di un progetto che ha preso una scorciatoia, con un titolo che non corrisponde al suo svolgimento. Il progetto, inoltre, è stato inserito in un iter semplificato, legandolo all’esigenza del Giubileo. Tuttavia, il Giubileo è già iniziato da tempo e quella giustificazione sta decadendo. Per questo chiediamo trasparenza nelle decisioni, perché il territorio soffre già a livello ambientale e di mobilità. Se un’opera del genere deve vedere la luce, deve farlo garantendo il rispetto delle norme e della legge".
Così, sempre a Fanpage.it, il consigliere regionale di Sinistra Civica Ecologista, Claudio Marotta: "Sono fortemente preoccupato per l'impatto ambientale e sociale dell'opera, che verrebbe realizzata alla foce del Tevere, in un'area già gravata da numerose difficoltà. Isola Sacra è un territorio già minacciato dal rischio idrogeologico, carente in termini di infrastrutture per la viabilità, gravato dal traffico aereo dello scalo internazionale Leonardo Da Vinci, in un contesto peraltro di rilevante interesse naturalistico e archeologico.