A 83 anni viola i domiciliari: “Devo governare le galline”. Il giudice lo assolve: “Non esca più”
"Dovevo controllare le galline, dovevo prendermi cura di loro". Così ha risposto un uomo di ottantatré anni dal giudice della direttissima di Roma dopo essere evaso dalla sua abitazione nella quale era ristretto agli arresti domiciliari. Stamattina l'uomo si è recato a Piazzale Clodio per la celebrazione del giudizio direttissimo. Si è giustificato spiegando al giudice il motivo della sua assenza in casa, quando i carabinieri hanno bussato alla porta per le visita quotidiana di controllo e non lo hanno trovato. L'uomo era infatti ai domiciliari nella sua abitazione nel quartiere San Basilio a Roma, dove deve obbligatoriamente rimanere dopo essere stato arrestato per droga, perché scoperto in possesso di due etti di cocaina. Sostanza stupefacente che era destinata a finire nelle piazze di spaccio della Capitale.
Il giudice lo ha assolto raccomandandogli: "Non esca più"
I militari sono andati a trovare l'uomo, un nonno di borgata, a casa per le visite domiciliari, ma quando hanno bussato alla porta non ha risposto nessuno. Si sono insospettiti e, convinti che non fosse in casa, si sono messi sulle sue tracce, per poi arrestarlo di nuovo poco dopo. L'uomo si è giustificato prima con i carabinieri e poi con il giudice, spiegando loro che non era uscito di casa per scappare o per commettere altri reati. Ha motivato la sua assenza, dicendo che aveva delle galline in un terreno che si trova in zona e che doveva prendersene cura, altrimenti sarebbero morte per colpa sua e non lo considerava giusto. "Mi raccomando, non esca più" gli ha risposto il giudice, che ha ascoltato le sue parole considerandole sincere e lo ha assolto dall'accusa di evasione per la tenuità del fatto.