Sui roghi di Ostia le indagini proseguono: disposta perizia psichiatrica per il 24enne fermato

Resta in carcere il ragazzo di 24 anni, accusato di aver appiccato gli incendi che hanno danneggiato diversi stabilimenti balneari di Ostia nella notte tra il 26 e il 27 marzo. Il gip del tribunale di Roma ha convalidato il fermo e ha disposto la misura degli arresti in carcere. L'accusa è di incendio doloso.
Nei prossimi giorni l'indagato sarà sottoposto a consulenza psichiatrica
Nei prossimi giorni la procura chiederà una consulenza psichiatrica per il giovane, che nel corso dell'interrogatorio davanti al gip ha ribadito di essere lui l'autore dei roghi. Ha affermato di aver dato alle fiamme le strutture di quattro stabilimenti sul lungomare.
Sono però sette gli episodi avvenuti nei giorni scorsi: cinque roghi sono divampati il 26 marzo e altri due il 24 marzo. Gli incendi sono stati davvero appiccati tutti dal 24enne? Una sua iniziativa oppure è stato assoldato da qualcuno? Le indagini sono tuttora in corso e su questo ancora non ci sono risposte certe.
Le indagini sul 24enne fermato
Il punto di partenza sono le dichiarazioni rese dal giovane indagato: giovedì scorso al pm Stefano Opilio ha confessato di avere agito "per tristezza" e "per frustrazione" e di aver fatto tutto da solo. Al momento, peraltro, nessun indizio farebbe pensare alla presenza di un complice. I roghi sono stati appiccati utilizzando pezzi di legno e plastica, una bomboletta spray e un accendino, ha affermato il ragazzo. Cresciuto nel quartiere San Giovanni, adesso è un senza fissa dimora.
Gli incendi e la sentenza del Consiglio di Stato sulle concessioni
Quel che resta difficile da spiegare, tuttavia, è l'incredibile coincidenza per quanto riguarda le tempistiche: soltanto poche ore prima dell'incendio del 26 marzo, il Consiglio di Stato aveva annullato la sospensiva del tar del Lazio in merito al bando sulle concessioni balneari sul litorale di Ostia, pubblicato a metà febbraio dal Campidoglio. Davvero soltanto un'incredibile coincidenza?