Incendi agli stabilimenti di Ostia, Droghei (PD): “Ennesima ferita, serve reazione forte”

Ostia si è svegliata con un'altra ferita aperta: nella notte appena trascorsa le fiamme hanno devastato cinque stabilimenti balneari. Diventano sette quelli incendiati negli ultimi due giorni. Una situazione che preoccupa e che sembra andare oltre le coincidenze. Dopo una rapida indagine, gli investigatori hanno fermato un ragazzo di 24 anni, che ha in seguito confessato di essere l'autore dei roghi. Gli accertamenti sul movente, tuttavia, sono ancora in corso. Secondo Emanuela Droghei, consigliera del Partito Democratico alla Regione Lazio, membro della segreteria del Pd romano, "si tratta dell'ennesima ferita per questo territorio".
Sono in corso le indagini, ma è già stato arrestato un giovane che avrebbe confessato. In due giorni, però, sono stati incendiati sette stabilimenti e, prima ancora, il 20 febbraio scorso, è stato colpito il Village. Qual è la sua riflessione su questa situazione?
Chiaramente si tratta di vicende distinte. Il Village, ad esempio, è uno stabilimento che ha fatto parte della movida ostiense per molti anni, ma è stato anche al centro di vari percorsi di illegalità. La vicenda degli stabilimenti incendiati, invece, appare diversa. Stiamo attendendo gli sviluppi delle indagini, ma è evidente che sono questioni da approfondire. Quella di questa notte è l'ennesima ferita per Ostia e adesso serve una reazione forte.
È sempre triste dover parlare di Ostia in relazione a episodi di malavita o problemi di sicurezza…
Sì, ed è un peccato, perché Ostia non merita di essere descritta solo in questo modo. È un territorio ricco di potenzialità, con figure che, in passato, hanno rappresentato stagioni storiche importanti. Dovremmo riuscire a gettarci alle spalle l’immagine di Ostia criminale e raccontatla per le sue bellezze e per le possibilità di sviluppo. Non dimentichiamo che Ostia è il mare di Roma, ed è fondamentale valorizzare questo aspetto.
Le indagini dovranno chiarire se ci sono collegamenti tra gli incendi e la recente sentenza del Consiglio di Stato sul bando per le concessioni balneari. Quanto è importante questo bando per il territorio?
Questo bando, come spiegato più volte dall’assessore Zevi, è un atto necessario per rimettere ordine nella gestione dei beni pubblici, in linea con quanto richiesto dall’Europa. Ora è fondamentale che Roma Capitale vigili affinché la gestione degli stabilimenti, che potrebbe passare ad altri soggetti, sia adeguata e all’altezza delle aspettative. Così come è altrettanto importante tutelare le lavoratrici e i lavoratori che da anni vivono grazie alla stagione estiva. Tuttavia, per attrarre investimenti significativi, le imprese hanno bisogno di stabilità e tempi lunghi. Questo bando può essere un primo passo verso un nuovo equilibrio.
La questione delle concessioni balneari riguarda anche i rapporti tra normative nazionali e regionali. A livello nazionale, si potrebbe fare di più per fare chiarezza?
Credo che il governo Meloni abbia usato la questione dei balneari come terreno di campagna elettorale. La destra ha fatto promesse irrealizzabili per ottenere voti, ma questo non ha aiutato Ostia. Quando ci si candida a governare, bisognerebbe sempre dire la verità e avere una traiettoria chiara. Qui, invece, vediamo una grande responsabilità politica da parte della destra, che ha creato aspettative senza fornire soluzioni reali.
Come è cambiato negli anni il rapporto di Ostia con la legalità e la criminalità organizzata?
È una domanda complessa. Ostia ha sempre attirato interessi e, purtroppo, questo ha reso il territorio vulnerabile alle infiltrazioni malavitose. Tuttavia, ci sono state anche tante figure positive, sia nel mondo imprenditoriale sia nel sociale. Penso, ad esempio, allo sportello antiusura di Tano Grasso o a uomini come Piero Morelli, che con le sue denunce si è battuto contro la criminalità. In questo anni, però, Ostia ha vissuto una fase di risentimento e non possiamo rischiare di abbassare la guardia. Questo ha spento anche la passione per molte attività che avrebbero potuto rilanciare il territorio.
Quale può essere il futuro di Ostia?
Ostia deve reinventarsi. Le istituzioni, le forze dell’ordine, le associazioni di categoria e gli imprenditori devono lavorare insieme per creare un nuovo modello che vada oltre la sola vocazione balneare. Ostia non è solo mare: è uno dei siti archeologici più importanti d’Italia e ha spazi culturali preziosi, come il Teatro del Lido e il parco archeologico di Ostia Antica, che ospita spettacoli e concerti. Anche l’università Roma Tre ha investito sul territorio e si potrebbe fare ancora di più per valorizzare queste potenzialità.