Morte Alessia Sbal, sconto di pena per il camionista: “Nessuna omissione di soccorso è morta sul colpo”

Il camionista che ha investito e ucciso Alessia Sbal sul Grande Raccordo Anulare potrebbe vedersi la pena ridotta in appello, dopo la condanna inflitta lo scorso giugno in primo grado a 8 anni di reclusione per omicidio stradale e omissione di soccorso al termine del processo per rito abbreviato. Secondo la difesa infatti, essendo la 42enne rimasta uccisa sul colpo, questa circostanza assolverebbe Flavio Focassati per quanto riguarda il reato di omissione di soccorso non avendo potuto il suo intervento salvarle la vita in nessun modo.
La procura ha così deciso di accogliere le ragioni della difesa, e ora il camionista potrebbe vedere la pena ridotta in appello a sei anni per il solo reato di omicidio stradale. Il procuratore generale Marina Ingoglia ha chiarito come "dalla lettura degli atti risulta che il decesso della vittima Alessia Sbal è stato istantaneo, sicché la necessità di assistenza nel caso di specie sarebbe stata insussistente", quindi ha deciso di accogliere la richiesta di concordato su cui venerdì si pronuncerà la Corte.
La rabbia della famiglia di Alessia Sbal
Lo sviluppo della vicenda giudiziaria, raccontata oggi sulle pagine del quotidiano la Repubblica, è seguita con attenzione ma sopratutto con rabbia dalla famiglia di Alessia. Ha dichiarato Ilaria Sbal: "La mia famiglia sta continuando a ricevere offese alla memoria e alla dignità di mia sorella. L’accordo tra procura generale e difesa di Focassati ci ha distrutte. È un incitamento all’odio. Quel che rimane della nostra famiglia, anche se con il cuore a pezzi, non si fermerà, e chi ha sbagliato è giusto che paghi. Noi condannate all’ergastolo, Focassati a casa con la sua famiglia e con permessi di lavoro. Dov’è la giustizia? Non ci sentiamo più protette dallo Stato, ma anzi totalmente abbandonate. Alessia è stata uccisa, non è stato un incidente".
La morte di Alessia Sbal investita e uccisa sul Gra
È il 4 dicembre del 2022 quando Alessia Sbal viaggia sul Grande Raccordo Anulare in carreggiata interno. È al telefono, al viva voce. Un tir la sorpassa e la urta facendole saltare lo specchietto e rischiando di farle perdere il controllo della Panda sulla quale viaggiava. La 42enne a quel punto fa di tutto per attrarre l'attenzione del camionista, facendolo accostare. Flavio Focassati però non ha nessuna intenzione di constatare l'avvenuto contatto, risale sul mezzo pesante mentre Alessia Sbal è al telefono con il 112e riparte. Nel fare manovra però la investe e la uccide passandogli sopra con tutte e sedici le ruote del camion. "Fermati fermati mi stai venendo addosso", grida la donna vedendosi il tir venire addosso. "Non mi sono accorto di nulla", dirà quando verrà fermato poco dopo. L'accusa aveva parlato di una "condotta abnorme" da parte dell'uomo, che ora però si potrebbe vedere la pena ridotta dopo aver avuto già accesso a uno sconto del terzo della condanna scegliendo il rito abbreviato.