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Armati con spranghe e catene picchiano 17enne fuori scuola: caccia a 3 uomini, il minore in ospedale

Tre persone hanno aggredito con spranghe e catene un 17enne nel parco vicino la sua scuola. Gli hanno chiesto dov’era un certo ‘Corrado’ e poi lo hanno pestato.
A cura di Natascia Grbic
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Un ragazzo di 17 anni è stato massacrato di botte da tre sconosciuti in un parco vicino all'istituto scolastico Paolo Savi a Viterbo. Il giovane, che ha riportato varie feriti al volto e al capo, non è riuscito a difendersi dalla furia dei tre, che prima gli hanno chiesto dov'era un certo ‘Corrado' e poi si sono accaniti su di lui con spranghe e catene. Un pestaggio testimoniato dagli amici del ragazzo che erano riusciti ad allontanarsi, e anche da un residente che abita nel palazzo di fronte al parco. Il minore ha poi raccontato alle forze dell'ordine di non avere la minima idea di chi l'abbia aggredito, né di chi sia questo ‘Corrado'.

I fatti sono avvenuti questa mattina poco prima delle 8 nel parco accanto alla scuola frequentata dal ragazzo. Il 17enne si trovava in compagnia di alcuni amici in attesa di entrare in classe, quando sarebbero stati sorpresi da tre individui a volto coperto armati di spranghe e catene. Gli amici della vittima sono riusciti a fuggire mentre il 17enne, pietrificato dalla paura, non è riuscito a muovere un passo. Quando gli hanno chiesto dov'era questo ‘Corrado‘, non ha saputo rispondere dato che non conosce nessuno con quel nome. Ed è a quel punto che i tre l'hanno massacrato di botte, causandogli traumi a volto e testa.

Sul posto sono arrivati i carabinieri, che stanno indagando sul caso. Al vaglio le testimonianze della vittima e dei suoi amici, oltre che del residente che ha assistito alla scena, in modo da individuare i tre responsabili del pestaggio. Al momento la loro identità non è ancora nota: erano a volto coperto, i ragazzi non li conoscevano, e non hanno visto i loro volti dato che erano coperti. I militari stanno procedendo alla visione delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona, sperando che abbiano ripreso qualcosa che possa essere utile alle indagini. La vittima, invece, è stata portata in ospedale per essere sottoposta a vari esami, tra cui una Tac al cranio.

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