Simone Cicalone in metro contro i borseggiatori con il generale Roberto Vannacci

Simone Cicalone ha invitato il generale Roberto Vannacci a seguire insieme a lui il fenomeno dei borseggi nella metropolitana di Roma. Ne sono nati trentadue minuti di clip, tra urla, critiche zittite in malo modo, rincorse a perdifiato dentro e fuori le stazioni, e ovviamente generalizzazioni infelici, che quando si parla di rom e latinos non possono mai mancare.
Simone Cicalone non ha bisogno di presentazioni: personaggio controverso, che nell'ultimo anno ha acquisito notorietà a livello nazionale per i suoi video contro il fenomeno dei borseggi nelle metropolitane, è stato anche ospite della kermesse di Atreju, tanto che c'è chi dice non sia escluso un suo prossimo debutto in politica.
"Per la serie ‘Porto un Politico in Metro‘, questa volta ha risposto al nostro appello e si è messo in gioco, generale Roberto Vannacci attualmente eurodeputato che ci ha seguito per vedere quale è la situazione che vivono ogni giorno i cittadini, ha preso i treni peggiori nei momenti peggiori nelle fermate peggiori", la descrizione a corredo del video pubblicato dall'ex pugile youtuber. "Mangiano, bevono e fanno i bisogni ovunque", gli dice Cicalone riferendosi ai borseggiatori, accompagnandolo all'interno della stazione. "Rubano, è una tradizione di famiglia", spiega, forse una delle generalizzazioni più inquietanti sentite finora.
I minuti successivi sono simili a quelli che vediamo anche negli altri video: borseggiatrici rincorse fino alla strada e dileggio di chi non la pensa come lui. Una signora gli fa notare che non può sostituirsi alle forze dell'ordine, e per tutta risposta non solo viene definita ‘hater boomer chic‘, ma viene anche apostrofata con frasi come ‘le sta cadendo il tavernello', mentre un ragazzo che dice ‘diffondete odio, razzismo e ignoranza' viene definito senza mezzi termini ‘un analfabeta funzionale'. I carabinieri che presidiano le banchine vengono definiti ‘troppo giovani, non li riconoscono nemmeno', mentre le guardie giurate ‘non possono fare niente, nemmeno chiedono i biglietti'. Vannacci guarda, ascolta, e sul fatto che spesso chi ruba viene rilasciata perché incinta dice "nessuno vuole far nascere bambini in carcere, ma in un'azienda agricola perché no? Così questa signora lavora e ripaga i danni a chi li ha causati".
Il problema dei borseggi in metro è reale, ed è comprensibile che chi prende quotidianamente i mezzi pubblici sia allarmato e arrabbiato. Sfruttare questa rabbia però, non risolve i problemi, serve al massimo a fare tante visualizzazioni sui social, con tutto quel che ciò implica. E che stranamente si alimenta sempre della rabbia generata da fenomeni di devianza degli strati più poveri ed emarginati, e mai su quelli più scomodi da raccontare, causati dall'interesse privato, come nel caso della sanità o più in generale dei servizi pubblici al collasso.