Chi è Marco Fassoni Accetti: da Emanuela Orlandi e Mirella Gregori fino a Katty Skerl e il piccolo José

Telefonista, rapitore, criminale, depistatore. Non possiamo dire con certezza se sia tutto questo o meno. Ciò che è sicuro è che Marco Fassoni Accetti è un fotografo romano quasi settantenne che potrebbe aver gravitato o fatto parte della rete criminale romana a partire dagli anni Ottanta fino ad oggi.
Secondo quanto ammesso da lui stesso, ci sarebbero legami fra lui e diversi casi di cronaca, alcuni dei quali rimasti irrisolti. Il primo che viene in mente, ad esempio, è quello sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e, di conseguenza, viste le dichiarazioni rilasciate, anche con Mirella Gregori e Katty Skerl. Senza dimenticarsi, infine, del piccolo José, trovato morto nella pineta di Castel Fusano.
Per molti considerato inattendibile, nonostante questo potrebbe presto essere convocato dalla commissione bicamerale d'inchiesta sui casi di scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. "Ha presentato delle memorie. Vorremmo sentire ciò che ha da dire direttamente dalla sua voce", ha spiegato a Fanpage.it il deputato Roberto Morassut, vicepresidente della bicamerale, in occasione del primo anno dalla costituzione di quest'organo parlamentare.
Chi è Marco Fassoni Accetti
Nato nel 1955, Marco Fassoni Accetti è un fotografo romano. Il suo nome, però, compare in sei casi di scomparsa o di omicidi, soprattutto di minorenni, negli anni Ottanta e Novanta. Non è chiaro che ruolo abbia rivestito in ogni vicenda. Per alcune si è autodenunciato, in altre, invece, sembra che la sua presenza sul luogo del delitto sia avvenuta quasi per caso. Se per alcune vicende il suo ruolo, almeno per il momento, è destinato a rimanere sconosciuto, per quanto riguarda la scomparsa di Mirella Gregori e, ancora di più Emanuela Orlandi, per la quale oggi sono attive tre inchieste in Procura a Roma, in Vaticano e, appunto, nella commissione bicamerale d'inchiesta.

Emanuela Orlandi, cosa c'entra Marco Accetti con la sua scomparsa
Il caso per cui forse è diventato più famoso Marco Accetti è quello che riguarda Emanuela Orlandi. Tutto ha inizio ufficialmente nel 2013, quando si è autodenunciato dicendo di aver partecipato al sequestro della quindicenne e anche a quello avvenuto poco più di un mese prima, di Mirella Gregori. Per quanto riguarda la cittadina vaticana, però, avrebbe cercato di portare elementi per sostenere la sua tesi. Primo fra tutti il flauto che la famiglia aveva riconosciuto come quello della ragazza da una parte rovinata della custodia, sebbene sullo strumento musicale non vi fosse stato riscontrato il dna della giovane. Accetti, però, non è stato creduto dalla Procura e, dopo il suo arrivo, Giuseppe Pignatone ne avrebbe chiesto l'archiviazione: è stato prosciolto due anni dopo.
Un altro elemento degno di nota, per alcuni, è la somiglianza, poi confermata da alcuni periti, nella voce dell'Americano, uno dei telefonisti che nel 1983 hanno lasciato dei messaggi sia in Vaticano che alla famiglia di Emanuela. Accetti stesso avrebbe dichiarato di essere stato ingaggiato da alcuni religiosi per tenere le ragazze lontane da casa, per permettere un ritardo contro Wojtyla e la sua politica anticomunista. Una spiegazione che si andrebbe ad inserire nella pista internazionale.
Secondo le ultime dichiarazioni, infine, Accetti si sarebbe trovato davanti al Senato, insieme alla BMW verde e Enrico De Pedis, detto Renatino, uno dei boss della Banda della Magliana. "C'era lui, ma c'ero anche io: sono io il ragazzo dell'Avon", ha dichiarato.
Il caso Gregori: "Accetti era un cliente del locale"
Fra le altre rivelazioni, Accetti ha dichiarato di aver ingannato anche Mirella Gregori. I fatti, naturalmente, sarebbero accaduti a poco più di un mese dal 22 giugno 1983, giorno della scomparsa di Orlandi, il 7 maggio. Nel 2013, ha riferito di aver sequestrato lui anche Mirella Gregori. "È andata a vivere con un ragazzo poco distante, 11 anni dopo ha visto sua madre a Villa Borghese", avrebbe sostenuto Accetti. A citofonare, secondo quanto riferito da lui, sarebbe stato proprio Accetti e non Alessandro.

Nel corso delle ultime settimane, però, è emerso un altro dettagli che avvicina Marco Accetti alla figura di Mirella Gregori. Nel corso di una nuova audizione Giuseppe Calì, il barista del locale della famiglia della migliore amica di Mirella, avrebbe dichiarato che la persona immortalata in una foto era uno degli avventori del bar. Si trattava proprio di Marco Accetti. A mostrargli l'immagine, senza rivelargli l'identità dell'uomo nella foto, è stata Stefania Ascari, commissaria e deputata del Movimento Cinque Stelle. "Avevo davanti un testimone oculare e volevo sfruttare completamente ciò che aveva da dire", ha spiegato a Fanpage.it.
Katy Skerl, il delitto e il plico con i riferimenti ad Orlandi e Gregori
Un ulteriore collegamento compiuto da Marco Accetti con Emanuela Orlandi e Mirella Gregori riguarda Katy Skerl, la diciassettenne trovata morta a Grottaferrata in una vigna nella mattina del 22 gennaio 1984. Figlia di un regista svedese di film erotici, della ragazza si erano perse le tracce la sera prima quando non si è presentata all'appuntamento per andare ad una festa. Non è mai arrivata all'appuntamento, forse bloccata lungo il tragitto.

Anche su di lei Marco Accetti si è mostrato informato fin dal 2015. Secondo lui, sarebbe stata uccisa per ritorsioni contro la fazione opposta a quella che aveva rapito Orlandi. Un altro dato che non ha dato chiarezza è stato anche quello che riguarda una sua compagna di classe: si tratterebbe di Snejna Vassileva, figlia di uno dei tre funzionari bulgari accusati di essere stati i mandanti dell'attentato a Papa Giovanni Paolo II, secondo il processo del giudice Ilario Martella.
Nel 2022, ulteriori approfondimenti hanno riscontrato quanto sostenuti da Accetti fin sette anni prima: la tomba della giovane è stata trovata vuota, forse per eliminare prove dei collegamenti con Orlandi. Ad unire le tre giovani, inoltre, si aggiunge anche un plico inviato ad un'amica di Emanuela e alla sorella di Mirella. In entrambi i casi, il contenuto era: "Non cantino le due belle more per non apparire come la baronessa e come il ventuno di gennaio martirio di Sant’Agnese con biondi capelli nella vigna del Signore", nel quale le due belle more sono Orlandi e Gregori, mentre la ragazza con i biondi capelli nella vigna nel giorno di Sant'Agnese, il 21 gennaio, Skerl.
Il giallo di José Garramon, investito e ucciso a Castel Fusano
Un altro mistero coinvolge Marco Accetti. È quello che ruota intorno all'incidente in cui ha perso la vita il piccolo José Garramon, dodicenne figlio di un funzionario uruguayano di un'agenzia delle Nazioni Unite, l'Ifad, nel dicembre del 1983. A travolgerlo, verso le ore 19.30 del 20 dicembre 1983, un furgone Transit al cui volante sembra che si trovasse proprio Accetti. Viaggiava a circa 70 chilometri orari. Per il terribile investimento è stato arrestato, processato per omicidio volontario anche se, alla fine, scattò la condanna per preterintenzionale a due anni e due mesi di carcere.
Il ragazzino era uscito da un barbiere in zona Eur un'ora prima, ma è stato investito a pochi passi dalla pineta di Castel Fusano. Il sospetto della magistratura è che possa essere stato caricato nel furgone da Accetti, che poi potrebbe averlo investito forse mentre il dodicenne provava a scappare. Lui ha sempre dichiarato di esserselo trovato davanti al buio e all'improvviso. E di non essere riuscito a frenare. Ad oggi resta un mistero mai chiarito: per cercare di trovare risposte la madre del piccolo, María Laura Bulanti, si è rivolta alla Corte di Giustizia europea.
Paola Diener morta folgorata in doccia a Roma
Risale ad un paio di mesi prima, invece, la tragica morte della trentatreenne Paola Diener, folgorata in doccia nella casa in cui viveva con i genitori, il 5 ottobre 1983. Apparentemente un incidente domestico, secondo quanto rivelato da Accetti nel 2013, la data della morte fu utilizzata come forma di rivendicazione all'interno di un comunicato partito da Boston per il sequestro Orlandi.
"Comunicheremo esclusivamente alla persona del Segretario di Stato Vaticano il cardinale Agostino Casaroli il nominativo della cittadina soppressa il 5-10-1983 a causa della reprensibile condotta della segreteria vaticana", dicevano nel comunicato. In sede di autodenuncia, Accetti ha spiegato che la morte della giovane era stata usata come forma di pressione verso la fazione opposta: "Per qualche tempo ci siamo interessati anche a lei – ha spiegato – L'abbiamo pedinata e abbiamo installato microspie in casa", ha dichiarata. Il fatto che fosse figlia del capo dell’Archivio segreto della Santa Sede e collaboratore di papa Karol Wojtyla nella stesura di alcune encicliche, Joseph Diener, svizzero con cittadinanza vaticana, non era stato reso noto.
Alessia Rosati, scomparsa a 21 anni
L'ultimo caso, invece, rappresenta un salto temporale di oltre dieci anni, con la scomparsa di Alessia Rosati, ventunenne studente universitaria di Lettere e Filosofia sparita nel luglio del 1994 dalla sua abitazione a Montesacro, dove viveva col fratello e i genitori. Aveva detto che sarebbe andata ad assistere all'esame di un'amica, poi di lei si sono perse le tracce. Giorni dopo, a casa della ragazza è stata recapitata una lettera di suo pugno in cui diceva di voler viaggiare in Europa e, l'anno successivo, un messaggio in segreteria telefonica in cui parlava delle sue condizioni di salute, allarmando i parenti.
Anche su questo caso, nel 2013, si è espresso Accetti. Ha dichiarato di aver avuto dei contatti con la ragazza, che viveva poco distante da casa sua. L'avrebbe ospitata nella sua abitazione, poi sarebbe stata sequestrata, anche lei strumento di un ricatto con il Sisde, secondo quanto riportato da Accetti. Nel frattempo resta l'amarezza della famiglia, convinta che sul caso non siano state svolte le ricerche necessarie.