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Paolo Pasqualini sbranato dai cani a Manziana, la sorella: “Ad oltre un anno dalla morte nessuna risposta”

La mamma e la sorella di Paolo Pasqualini chiedono che venga fatta giustizia. A distanza di un anno spiegano di non avere ricevuto ancora risposte e che le indagini sono ferme. Il 39enne è morto sbranato da tre rottweiler nel bosco di Manziana.
A cura di Alessia Rabbai
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Priscilla e Paolo Pasqualini
Priscilla e Paolo Pasqualini

"Ad oltre un anno dalla morte di mio fratello come famigliari non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Non ci fermeremo, la giustizia non può essere insabbiata". A parlare sono Priscilla e Simona, la sorella e la mamma di Paolo Pasqualini, il trentanovenne morto sbranato da tre cani rottweiler, mentre faceva jogging nel bosco Macchia Grande di Manziana, in provincia di Roma.

Assistite dall'avvocato Alessandro Malara, parlano di "lacune gravissime nel quadro investigativo" in merito alla vicenda che ha visto la drammatica scomparsa di Paolo. "Il referto dell’autopsia, documento chiave per accertare la verità, sembrerebbe non esser stato ancora depositato – spiegano – bloccando di fatto la chiusura delle indagini". Titolare dell'inchiesta la pubblico ministero Martina Frattin, il caso risale a domenica 11 febbraio 2024.

"Perché non sono stati fatti gli esami sui cani?"

Priscilla e Simona si domandano se veramente sia stato fatto tutto il necessario per chiarire le circostanze della morte di Paolo. Ad oggi però madre e sorella spiegano di non aver ancora ricevuto risposte alle loro domande: "Perché non sono stati fatti gli esami per confermare la responsabilità di quei cani? Sono stati prelevati campioni di DNA per verificare la compatibilità con le ferite della vittima? Sono stati eseguiti calchi dentali per confrontarli con i morsi? È stato accertato se tra i denti dei cani fossero presenti tracce di tessuto umano?" è ciò che si chiedono.

"Perché nessuno sta garantendo giustizia per Paolo?"

"Se non ci sono prove certe della loro responsabilità, è solo perché non si è fatto nulla per acquisirle e si sostiene che non ci siano stati testimoni, ma non è vero. Nessuno ha disposto il sequestro giudiziario dei cani nell’immediatezza dei fatti – continuano – Gli animali si trovano ancora in un canile sanitario, in condizioni inadeguate, nonostante l’ordinanza del sindaco di Manziana prevedesse il loro trasferimento entro quarantacinque giorni, a spese del proprietario".

E ancora Priscilla e Simona si domandano: "Quanto tempo si intende ancora perdere, lasciando che la prescrizione spazzi via ogni responsabilità? Perché nessuno sta garantendo giustizia per Paolo? Noi non ci fermeremo fino a quando non avremo risposte, la giustizia non può essere insabbiata".

La morte di Paolo Pasqualini

Paolo Pasqualini quando è morto aveva trentanove anni, lavorava in un supermercato e studiava Scienze Motorie all'Università. Quella domenica mattina di febbraio nella quale ha perso tragicamente la vita era uscito di casa per fare jogging nel bosco Macchina Grande di Manziana. Improvvisamente tre cani di razza rottweiler, che vagavano liberi all'insaputa dei proprietari, lo hanno aggredito e sbranato. Il suo corpo ormai senza vita è stato ritrovato poco dopo da una donna e da un allevatore del posto. Una notizia che ha scosso la comunità.

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