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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Pietro Orlandi su Emanuela: “C’è ancora chi dice che non esistano verità nascoste sulla scomparsa”

“Non ci sono verità nascoste, ad una certa anche basta”, è ciò che avrebbero detto a Pietro Orlandi alcuni utenti sui social. “Pensavo che non avrei più sentito frasi così idiote”, ha scritto il fratello di Emanuela, scomparsa nel maggio 1983.
A cura di Beatrice Tominic
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Pietro Orlandi.
Pietro Orlandi.
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"Pensavo che non avrei mai più sentito certe frasi idiote. E invece", questo è il commento di Pietro Orlandi, che ha risposto ai commenti infelici da parte di alcuni utenti sui social network sull'impegno che impiega nella ricerca di sua sorella da oltre 40 anni, quando in quella tragica giornata del 22 giugno 1983 è scomparsa Emanuela Orlandi,

"Anni fa un cardinale mi disse: Ancora con questa storia di tua sorella? Adesso basta – ricorda Pietro Orlandi con un post sui social network – Pensavo che frasi da idioti come quella non ce ne sarebbero state più".

Emanuela Orlandi.
Emanuela Orlandi.

Pietro Orlandi: "Mi hanno scritto anche in privato per dirmi di smettere"

"Invece ogni tanto sui social c'è qualche pagliaccio che privatamente da consigli – continua a riportare Pietro – Ad una certa anche basta, non ci sono verità nascoste, Emanuela è scomparsa come scompaiono centinaia di ragazzi ogni anno purtroppo, mi è stato detto. Che gente" ha poi concluso.

Nel frattempo, mentre c'è chi suggerisce di abbandonare ogni ricerca, sulla scomparsa di Emanuela Orlandi sono in corso tre inchieste: una in commissione bicamerale d'inchiesta, con deputati e senatori; una in Procura a Roma e l'ultima in Vaticano, sebbene molte delle figure che avrebbero potuto dare il proprio contributo al caso, nel frattempo, sono morte. L'ultima, ad esempio, è stata Sabrina Minardi.

Sabrina Minardi.
Sabrina Minardi.

Chi era Sabrina Minardi

Morta nella giornata di sabato, Sabrina Minardi aveva fatto riaprire le indagini sulla scomparsa di Orlandi dopo aver rilasciato alcune dichiarazioni a Chi l'ha visto? nel 2006.

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Con lei si è aperta la pista che vede il coinvolgimento della criminalità della Banda della Magliana e, in particolar modo, della persona di Enrico De Pedis, uno dei boss del gruppo criminale detto Renatino. Da quel momento, dopo ulteriori accertamenti, si è scoperto che la salma del boss era sepolta nei sotterranei di Sant'Apollinare. Ad approvare tale sepoltura era stato il cardinale Poletti per intercessione di Don Vergari.

Emanuela Orlandi a sinistra, a destra don Vergari.
Emanuela Orlandi a sinistra, a destra don Vergari.

Quest'ultimo, a differenza degli altri che sono morti nel corso degli anni, è stato ricevuto in commissione bicamerale d'inchiesta. Mentre alcuni membri della bicamerale hanno urlato all'accanimento terapeutico (è il caso, ad esempio del senatore Maurizio Gasparri, ndr), ad altri non è sfuggito il commento dell'anziano prete, oggi novantenne, che non ha escluso il coinvolgimento di De Pedis sul caso di scomparsa di Emanuela Orlandi. "Lui era un un uomo buono – ha dichiarato – Lei non la conoscevo", ha detto Don Vergari che, all'epoca della scomparsa era rettore della basilica di Sant'Apollinare vicino alla scuola di musica frequentata da Emanuela. "Un coinvolgimento di De Pedis potrebbe essere vero", ha ammesso il prete sul quale la stessa direttrice della scuola di musica, Suor Dolores, aveva messo in guardia le studentesse: "Non avvicinatevi a lui", aveva detto.

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