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Patricia Masithela uccisa dai cani dell’ex, i risultati dell’autopsia: morta per ferite a gambe e addome

L’autopsia effettuata sul corpo di Patricia Masithela ha confermato che la morte è avvenuta per le profonde ferite all’addome e agli arti inferiori causate dai morsi dei molossi.
A cura di Natascia Grbic
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Si terranno martedì alle 10, presso la chiesa Vergine del Santissimo Rosario di Borgo Faiti, i funerali di Patricia Masithela, la ragazza di 28 anni uccisa da un branco di cani a Latina. Lunedì, invece, dalle 15 alle 17, ci sarà la camera ardente all'obitorio dell'ospedale di Latina.

Venerdì è stata effettuata l'autopsia sulla salma della giovane, un passaggio obbligato data la morte violenta della donna e l'indagine per omicidio colposo nei confronti di L. D., proprietario dei molossi. L'esame autoptico ha confermato che Masithela è deceduta a causa delle gravissime ferite all'addome e alle gambe inferte dai molossi, che si sono accaniti su di lei una volta caduta a terra. Da capire se saranno effettuati gli esami sui tessuti per capire in che stato si trovasse la ragazza al momento dell'aggressione, test auspicati fortemente dal legale della difesa, Stefano Sabatino.

Come mai la ragazza sia entrata all'interno dell'abitazione di L. D., rimane un mistero. La 28enne si è introdotta nel giardino della casa – disabitata da tempo – verso le tre di notte, non è chiaro se scavalcando, forzando il cancello o altro. Qui però, è stata aggredita dai cani del proprietario, il suo ex ragazzo, due meticci corso/pitbull insieme ai tre cuccioli di cinque mesi. L'assalto non le ha lasciato scampo: soccorsa mentre era ancora in vita, è deceduta poco dopo all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina per le gravissime ferite. Patricia Masithela conosceva i cani perché aveva avuto una relazione con il proprietario, che ha dichiarato agli inquirenti di non sapere perché quella sera fosse andata lì. La relazione era terminata da qualche mese, era capitato che si fossero risentiti, ma sembra non avessero appuntamento quella notte.

"La casa era disabitata, le utenze erano staccate – aveva dichiarato l'avvocato di L. D. a Fanpage.it– cosa che rende ancora più inspiegabile la presenza della donna lì quella notte. Non aveva nessun appuntamento con il mio assistito, davvero non capiamo cosa l'abbia portata a entrare nel giardino. Non sappiamo cosa abbia innescato la reazione dei cani, che erano a guardia della proprietà proprio per scongiurare l'ingresso di intrusi. Forse è stata la presenza dei cuccioli che ha scatenato la reazione della femmina, oppure dato che era notte hanno avvertito un pericolo vedendo una sagoma entrare nella proprietà. Perché lei, nonostante gli animali, sia entrata in un posto dove non c'era nessuno, non sappiamo spiegarcelo".

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