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Neofascismo, rimossa targa abusiva firmata “i camerati” per vittima Acca Larentia

Era stata cementata in via Evandro. Dopo la denuncia del PD rimossa la targa firmata “i camerati” dedicata a Stefano Recchioni. E il 7 gennaio previsto il raduno del “presente” con centinaia di neofascisti in arrivo da tutta Italia.
A cura di Redazione Roma
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La scorsa notte ignoti hanno affisso in via Evandro, a soli 50 metri dalla storica sezione dell'Movimento Sociale Italiano teatro dell'agguato in cui persero la vittima i giovani militanti di destra Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, una targa in memoria di Stefano Ricchioni. Si tratta della terza vittima della strage, ucciso subito dopo l'agguato da un colpo di pistola esploso dalle forze dell'ordine durante gli incidenti tra i giovani missini e la polizia.

"Chi si è sacrificato nei valori eterni della tradizione è un esempio immortale nella rivoluzione", il testo della targa firmata "i camerati". Il Partito Democratico ne ha immediatamente denunciata l'affissione e richiesta la rimozione. In serata è il segretario romano dei dem a dare notizia dell'intervento della Polizia Locale: "L'ufficio decoro del comune di Roma su indicazione del sindaco e del presidente del municipio ha rimosso la targa affissa abusivamente questa notte nei pressi di Acca Larentia. Chi usa la tragedia dei morti di ieri strumentalmente per propagandare nel presente le follie del fascismo di oggi ne infanga la memoria e non merita alcun rispetto".

Intanto si avvicina l'anniversario della strage di Acca Larentia, il prossimo 7 gennaio, quando centinaia di neofascisti da tutta Italia si ritrovano per il rito del "presente", tra saluti romani e croci celtiche. Un evento che l'Anpi ha chiesto al governo di vietare. Anche Sandro Ruotolo, della segreteria nazionale del PD ha chiesto a Piantedosi di intervenire "La città di Roma non merita quelle grida sguaiate, quei saluti romani che il 7 gennaio ci diranno ancora un volta che questo governo, che vuol reprimere il dissenso con il decreto sicurezza, strizza l'occhio ai nostalgici del ventennio. E non c'è nulla da meravigliarsi se il presidente del Senato, apostrofato in aula ‘camerata', non abbia avuto nulla da ridire. Il Partito Democratico chiede al ministro degli interni Matteo Piantedosi di vietare il raduno di Acca Larentia e al governo di sciogliere le organizzazioni fasciste".

Intanto CasaPound, la principale organizzazione neofascista italiana che da alcuni anni è anche responsabile del "presente", ha risposto con una nota durissima alla rimozione della targa, parlando di "provocazione ignobile" utile "ad alzare la tensione in prossimità del 7 gennaio". "Dove mira questa squallida strategia messa in scena è piuttosto evidente e ci sarebbe poco da commentare ma su una cosa vogliamo essere chiari: nulla impedirà, né intaccherà, la sacralità del 7 gennaio e il ricordo di una strage rimasta ancora senza giustizia", si legge in una nota del gruppo.

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