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L' omicidio di Simonetta Cesaroni in via Poma

Omicidio di Simonetta Cesaroni, il gip respinge l’archiviazione. La sorella Paola: “Sono commossa”

In 55 pagine il gip Giulia Arcieri ha motivato il suo rigetto alla richiesta di archiviazione dell’inchiesta sull’omicidio di Simonetta Cesaroni e ha disposto nuove indagini sul delitto di via Poma. La sorella Paola: “Per la prima volta in 34 anni sento lo Stato vicino”.
A cura di Simona Berterame
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Un giallo lungo 34 anni e un altro capitolo ancora da scrivere. Si dovrà infatti ancora indagare sul delitto di via Poma a Roma. Lo ha deciso il gip Giulia Arcieri, che ha rigettato la richiesta di archiviazione sull'omicidio di Simonetta Cesaroni e disposto nuove indagini. La giovane venne trovata morta nell'ufficio in via Poma nei pressi di Piazza Mazzini il 7 agosto del 1990 e il killer non è ancora stato trovato. Tutto deve essere approfondito e nulla lasciato a caso secondo il giudice delle indagini preliminari. Nessuna pista è esclusa a prescindere e verranno ascoltati più di 20 testimoni. Per il gip il lungo tempo trascorso dal delitto non può essere un elemento di ostacolo.

La "nuova" pista dei servizi segreti

Secondo quanto emerso durante gli ultimi accertamenti, negli uffici in cui lavorava Cesaroni, quelli dell'Aig, Associazione italiana alberghi della Gioventù, sarebbero stati custoditi dei documenti riservati, di proprietà dei servizi segreti. L'ombra dei servizi segreti è quindi una delle piste "nuove" da approfondire.

La reazione della famiglia Cesaroni

"Sono commossa, questa è una delle pochissime volte in 34 anni in cui sento lo Stato vicino". Sono queste le parole pronunciate dalla sorella di Simonetta Cesaroni, Paola, dopo la notizia del rigetto dell'archiviazione e affidate alla sua avvocata Federica Mondani. Nelle 55 pagine del gip Paola ha visto la volontà di non lasciare tutto al caso, sottolineando poi i gravi errori commessi durante le indagini, principalmente nella fase iniziale.

"Il giudice scrive che molte piste sono state affrontate in maniera superficiale anche durante questa ultima indagine – aggiunge l'avvocata Mondani – molte cose utili che la famiglia aveva chiesto sono state trascurate".

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