Morto a 12 anni dopo caduta dal decimo piano a Roma, escluso il bullismo: s’indaga sui voti a scuola
Non sarà effettuata l'autopsia, ma solo un esame esterno della salma per il ragazzino di dodici anni morto giovedì scorso dopo essere precipitato da una finestra della sua abitazione in via Igino Giordani a Roma. Il pubblico ministero Giuseppe Cascini ha disposto una serie di accertamenti, anche se la pista al momento più accreditata è quella del gesto volontario. Gli investigatori hanno escluso che il minore fosse vittima di episodio di bullismo e, dopo aver ascoltato familiari e insegnanti, stanno cercando di capire se il 12enne fosse preoccupato per il proprio rendimento scolastico.
Sul caso è stato aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. Il ragazzino in quel momento non era da solo in casa. Insieme a lui c'erano la baby sitter, il padre che stava lavorando in smart working, e la sorellina. Cosa è accaduto nei momenti precedenti alla caduta, è ancora oggetto di indagine: il 12enne si trovava nella sua camera, e per cause ancora da chiarire è caduto dalla finestra, precipitando per diversi metri prima di cadere a terra. Gli investigatori propendono a escludere l'incidente, e pensano più a un gesto volontario, sulle cui cause però non si è ancora fatta chiarezza. Dalle indagini è emerso che non sarebbe stato vittima di bullismo, come ipotizzato in un primo momento, e adesso si cercano elementi nei diari scolastici, per capire se fosse preoccupato per il suo rendimento.
A trovare il 12enne a terra, in condizioni disperate, sono stati alcuni abitanti del palazzo al Collatino. I soccorsi sono scattati subito, con gli operatori del 118 che inizialmente sono riusciti a stabilizzarlo e a portarlo in ospedale. Ricoverato al Bambino Gesù, è stato immediatamente preso in carico dai medici, che hanno fatto di tutto per salvargli la vita. Purtroppo, dopo poco, è morto.