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Fotografa dimentica il pc su un taxi a Roma: “Mi hanno chiesto 200 euro per avere indietro tutto”

Ricattata da un tassista che si è appropriata della sua apparecchiatura. È successo a Claudia Vanacore, fotografa e reporter di rientro da un viaggio. Non appena compreso l’accaduto, si è rivolta ai carabinieri.
A cura di Beatrice Tominic
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Ha dimenticato il suo pc con la scheda di memoria del suo ultimo viaggio per un reportage in Medio Oriente su un taxi, mentre era di passaggio a Roma. Quando si è mobilitata per cercare di ritrovare i suoi averi, dopo chiamate senza risultati al radiotaxi ed è riuscita a rintracciare il tassista, lui, dopo aver fatto finta di non sapere di cosa si trattasse, le ha chiesto 200 euro per riconsegnarle tutto. Così si è rivolta ai carabinieri.

A raccontare la sua storia a Fanpage.it quanto avvenuto, è la diretta interessata, la fotografa e videoreporter Claudia Vanacore. "Nell'ultimo anno mi sono occupata della guerra in Israele, sono stata in Iraq e in Libano: tutto era documentato sulla scheda di memoria. Ero di rientro da un viaggio quando sono arrivata a Roma – racconta – Ero di passaggio nella capitale, quando ho preso un taxi alla stazione Termini per raggiungere alcuni amici a San Lorenzo. Poi, nello scendere, ho dimenticato il computer con la scheda di memoria: al suo interno chiaramente non avevo i lavori grezzi, ma quelli già trattati, parte di un progetto più ampio". Ma non si è persa d'animo e si è subito messa all'opera per cercare di recuperare tutto. "L'unico problema è che avevo pagato in contante e rintracciare il taxi sembrava davvero impossibile".

La ricerca del taxi per ritrovare i beni dimenticati

La prima cosa, non appena compreso della dimenticanza, è stata fare un primo giro di chiamate. "Ho telefonato ai radiotaxi per chiedere se fosse arrivata segnalazione di una custodia blu con pc e memoria ssd all'interno con i miei lavori. Ma senza risultati – continua – L'unico suggerimento che mi arriva è di tornare nel luogo in cui avevo preso il taxi e provare a rintracciarlo riconoscendo il modello di automobile e il tassista stesso. Dovevo rientrare necessariamente a Milano. Ma il giorno dopo ho deciso di prendere un treno, tornare alla stazione Termini e fare questa sorta di appostamento".

Vanacore è arrivata a Roma dopo le 19. Da quel momento, fino a quasi le 22.15, è rimasta nel piazzale, in attesa di trovare il tassista per chiedere aiuto. "Stavo per perdere le speranze quando l'ho visto. E anche lui mi ha riconosciuto, è diventato completamente bianco in volto. Mi sono subito avvicinata, gli ho parlato e gli ho chiesto aiuto perché dovevo assolutamente recuperare, non tanto il pc, ma almeno la scheda di memoria – continua a spiegare a Fanpage.it Claudia – All'inizio ha provato a mandarmi via, mi ha detto che non era disponibile, che stava lavorando. Allora io mi sono offerta di pagare una corsa una corsa a vuoto. Soltanto per parlargli. Le persone in attesa, comprendendo la mia preoccupazione, mi hanno fatto passare avanti e sono salita sul taxi. Lui all'inizio si mostrava evasivo, poi mi ha detto che aveva lasciato il mio pc in un armadietto di un deposito taxi al Circeo".

La videoreporter Claudia Vanacore con il suo pc e l'hard disk dopo l'intervento dei carabinieri.
La videoreporter Claudia Vanacore con il suo pc e l'hard disk dopo l'intervento dei carabinieri.

La chiamata al radiotaxi

Vanacore però si mostra dubbiosa: "Ho pensato che, portandolo nel deposito, lo avesse anche denunciato. Ma allora perché non mi avevano mai chiamato dal radiotaxi per segnalare il ritrovamento, dopo le mie chiamate dei giorni precedenti? – si chiede e gli chiede – Così lui ha chiamato davanti a me il radiotaxi e, in vivavoce, ha chiesto se fossero arrivate richieste per il materiale che, ha sottolineato ancora, aveva denunciato qualche giorno prima". La chiamata si chiude con lui che dice avrebbe provato a rintracciare la ragazza che aveva chiamato. In realtà Vanacore si trovava proprio al suo fianco. Un atteggiamento che, così come l'intera conversazione, mette sull'attenti la videoreporter.

Il tassista: "Se vuoi indietro le tue cose mi devi dare du' piotte"

"Sentendo la situazione mi è sembrato chiaro che non fosse stata sporta denuncia (come poi preciserà lo stesso tassista, ndr)". Eppure quando capitano situazione del genere, la prassi da seguire è sempre la stessa: prima allertare il radiotaxi con una segnalazione, poi lasciare il materiale ritrovato in un commissariato o in una caserma, come in qualsiasi altro caso di ritrovamento di oggetti scomparsi, persi o dimenticati.

"Sicuramente non bisognerebbe lasciare questo genere di oggetti in un armadietto qualsiasi in un deposito dei taxi", sottolinea la videoreporter a Fanpage.it. "Mi ha spiegato che lo aveva lasciato lì come se fosse un suo oggetto personale, tranquillo grazie alla presenza dell'amico che glielo sorvegliava. A me sembra pura follia".

Il computer e l'hard disk una volta tornati dalla loro legittima proprietaria.
Il computer e l'hard disk una volta tornati dalla loro legittima proprietaria.

Ma il tassista stava staccando dal turno, il giorno dopo sarà in ferie. "Mi stai incasinando tutto, io mica posso andare a riprendertelo gratis", le avrebbe detto. "Così io mi sono offerta di pagargli un'altra corsa, dalla stazione Termini al Circeo – racconta ancora la fotografa – Ma si è inventato una serie di scuse per non fare il viaggio. E poi ha cercato di tagliare corto: Se rivuoi le tue cose, me devi da almeno du piotte, solo cash. Mi sembrava un'estorsione in piena regola. Così ho cercato di fare la vaga, ci siamo fati appuntamento in un albergo per lo scambio. E dopo esserci lasciati ho raggiunto la caserma dei carabinieri di Trastevere".

L'intervento dei carabinieri

Una volta arrivata dai militari, dopo aver spiegato la situazione, si è deciso di passare alla fase operativa, per l'arresto in flagranza. "L'appuntamento in hotel era all'una e 45 circa. Con me sono venuti quattro carabinieri in borghese che mi hanno spiegato la procedura. Avrei dovuto mostrare alla videocamera che stavo maneggiando e consegnando i soldi e che lui, soltanto a fronte del pagamento, mi stavo riconsegnando il pc e i materiali. Così ho fatto. Fino al loro intervento".

I carabinieri sono intervenuti a scambio appena effettuato. Lo hanno bloccato, arrestato e portato via. Nel frattempo continuano ancora oggi le indagini sul caso, per cercare di ricostruire cosa sia realmente successo. "Il giorno dopo ho scherzato con il proprietario dell'albergo, mi ha detto che ad sembrava una serie televisiva poliziesca – ricorda Vanacore – Oggi sono tornata in possesso delle mie cose. C'è tutto. Ma non mi stupisco: ho avuto fiducia nel lavoro dei carabinieri. Io sono così, mi impunto e ci credo talmente tanto che poi le cose si avverano. E stavolta mi è andata bene".

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