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Verso l’aumento del costo del biglietto per metro e bus a Roma, la decisione nei prossimi giorni

La Regione Lazio potrebbe decidere nei prossimi giorni di rendere effettivo l’aumento del costo del biglietto per i mezzi pubblici di Roma, che passerebbe da 1,5 euro a 2 euro.
A cura di Enrico Tata
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Ci siamo: nei prossimi giorni sapremo se il costo del biglietto per metro e bus a Roma aumenterà a 2 euro o resterà fermo alla tariffa attuale di 1,5 euro. La Regione Lazio dovrà reperire fondi per finanziare gli aumenti di gestione del Trasporto Pubblico Locale oppure, se queste risorse non saranno trovate, incrementando il costo del ticket BIT a 2 euro. Si tratta, in sostanza, della tariffa Metrebus che garantisce una corsa singola sui mezzi pubblici della Capitale.

In passato l'amministrazione ha sempre scongiurato questi aumenti con fondi regionali, ma al momento l'ipotesi più plausibile, come abbiamo scritto diverse volte, sembra essere proprio l'effettivo passaggio del costo del biglietto a 2 euro. Un'ipotesi che, tra l'altro, il presidente Rocca non ha mai smentito.

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A riportare l'attenzione su questo possibile aumento per i cittadini è stato il consigliere regionale del Pd Massimiliano Valeriani: "Se finora è stato possibile scongiurare l'incremento del costo dei titoli di viaggio grazie a risorse regionali, adesso ci chiediamo se la giunta Rocca saprà evitare il costo del biglietto a 2 euro, intervenendo con la prossima manovra di bilancio".

Ricordiamo che in caso di aumento, sarà la Regione Lazio con delibera di giunta a rendere effettivo il passaggio del costo del biglietto da 1,5 euro a 2 euro.

Il problema principale che sembrerebbe costringere la Regione a deliberare in tal senso è il mancato incremento del Fondo Nazionale Trasporti da parte del governo guidato da Giorgia Meloni. Non solo Roma e Lazio sono in crisi per la mancanza di fondi per il trasporto pubblico, ma quasi tutte le amministrazioni locali stanno chiedendo una risposta urgente all'esecutivo su questo. Recentemente, tra l'altro, alla Camera la maggioranza ha bocciato una proposta del Pd che chiedeva un intervento in tal senso.

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Come ha ricordato al nostro giornale l'assessore capitolino ai Trasporti, Eugenio Patanè, "mancano i soldi per il trasporto pubblico in tutta Italia. Il Fondo Nazionale Trasporti non viene aumentato da decenni. E questo cosa comporta? Che oggi il trasporto pubblico locale italiano ha bisogno di almeno 1,7 miliardi aggiuntivi per poter sopravvivere. Non per svolgere un servizio all'altezza e di qualità, ma per poter sopravvivere e per non morire. O il governo aumenta questo fondo, andando incontro non solo a noi che siamo un'amministrazione di centrosinistra ma a tutte le città governate anche dal centrodestra, che stanno chiedendo la stessa cosa, oppure noi siamo di fronte a un bivio: tagliare i chilometri e offrire meno servizi ai cittadini oppure recuperare risorse economiche aumentando il costo del biglietto".

Se il costo del biglietto aumentasse, ha detto Patanè, l'obiettivo è quello, almeno, di non penalizzare i cittadini che utilizzano abitualmente il trasporto pubblico. In altre parole, prevedere per loro una diminuzione del costo dell'abbonamento mensile e annuale. 

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